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Rigo 09 frontale (obverse) del VAT 4956

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2014 21:32
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20/08/2014 21:32
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Seconda misurazione di Saturno puntato su stella Enif del Pegaso (Rondine)

Diapositiva 10/1



La riga 9 Obverse, illustrata in diapositiva, dimostra che il pianeta Saturno, nel VAT 4956 stimato al 587bc = 38° anno del re, era sotto particolare «osservazione».
Gli astronomi babilonesi ne stavano studiando lo «strano», per loro, movimento che pure il «lento (GENNA)» mostrava, come quello più vistoso e già noto, che Marte compiva fra le stelle.

Marte compie un’orbita completa in meno di due anni, mentre Saturno la completa in circa 29,5 anni.

Misurare (ricordando) precisi riferimenti per questo lento pianeta, era cosa davvero difficile.
Mediamente, esso si sposta da Ovest verso Est nella misura di circa un grado ogni mese. Sin dal Gennaio del 587bc, quando osservarono l’eclisse totale di Luna dell’8 Gennaio 587bc, lo stavano certamente tenendo d’occhio.

Durante l’equinozio di primavera, poterono «tararne» la sua posizione a «zero», ovvero osservandola livellata lungo la linea dell’orizzonte visibile, riferita alla stella Enif del Pegaso che era parte di quella grande costellazione antica che dai babilonesi era nominata come «Rondine», includendovelo assieme ai Pesci e parte dell’Acquario.

Con questo importante riferimento, facile da ricordare, ogni sera che lo volevano, per tutto il periodo che la stella Enif era visibile alla sera, poterono tenere sotto controllo lo spostamento (seppure lento) di Saturno.

Osservarono quindi il suo andare retrogrado dopo l’eclisse, mentre si muoveva verso la principale stella del Granchio Asellus Australis (o con direzione verso Ovest, invece che verso Est).

Poterono essere consapevoli del suo «ritorno» ad orbita normale, durante l’equinozio di primavera; (poi, per una ventina di giorni non poterono osservarlo perché furono giorni piovosi).

Infine, dopo l’osservazione riferita per il 23 Aprile del 587bc, di nuovo, riferiscono e registrano la sua nuova posizione (di 3° e 20’ qui calcolati) un mese lunare dopo, il 21 Maggio, rendendosi consapevoli del movimento leggermente «accelerato» che il pianeta compiva mentre stava tornando nel percorso abituale che va da Ovest verso Est.

Tutto questo, senza necessità di registrare nessun valore specifico, essendo facilmente definibile e ricostruibile il suo piccolo movimento (un altro dei significati di GENNA).

Stimando al 568bc = 37° anno del re il VAT 4956, ci si trova di fronte a una contraddizione fra Saturno opposto a Rondine e quanto la riga dice per la notte del primo giorno del secondo mese Ajaru. È registrato (di notte):
«Dai Monti (o dal Nord), estese raffiche di vento verso tutto il Sud».

Nel 568bc, Saturno era elaborabile posto di fronte ai Pesci, sotto il circoletto Est della costellazione.

Tale osservazione poteva essere fatta solo un paio d’ore dopo (o alle ore 01:09 e pertanto in piena notte) rispetto quella delle 22:19 che nel 587bc è stimata come Saturno opposto con la stella Enif.

Raffiche di vento dai monti, verso Sud, facilmente avrebbe reso la visibilità molto difficile lungo la linea dell’orizzonte, almeno guardando verso Est, rendendo quindi dubbia l’osservazione stessa di Saturno (e della stella Enif) in quel diverso anno 568bc.

La riga termina con la strana espressione: «un giorno importante (1 kal UD)».

Probabilmente, come poi suggeriscono i primi logogrammi della successiva riga 10 Obverse, l’astronomo stava anche seguendo una particolare congiunzione planetaria che si stava verificando fra Saturno e Venere mentre erano di fronte alla costellazione del Leone (per loro di significato religiosamente importante).

Nella seconda elaborazione, infatti, Venere [3] è posizionata mentre è a circa un grado sotto Saturno [2].

Molto probabilmente, l’astronomo, «distratto» dal valutare questa congiunzione di Venere con Saturno, perse quei minuti necessari per misurare con precisione anche l’altezza di Mercurio, che durante la misura con Castore in 4 cubiti, era alta un cubito dall’orizzonte visibile (e dalla Luna che stava tramontando).

Registrò però che «Mercurio» era a Ovest (cosa importante, in quanto poco tempo prima appariva a Est), e ricordò la mancata misura del pianeta con «Mercurio, a ovest non vidi (non vidi, in senso che non riuscì a misurarlo)» essendo ormai tramontato (ma pure visto) appena 25 minuti dopo che aveva misurato Polluce visto attraverso il ka-bar formato assieme a Marte.

monseppe2

[Modificato da monseppe2 10/02/2016 08:30]
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