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Rigo 11 frontale (obverse) del VAT 4956

Ultimo Aggiornamento: 23/08/2014 11:33
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22/08/2014 10:56
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ZI-IR o DKD fantasma e misura sopecifica di 4 gradi e 40 primi

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Il rigo obverse 15 inizia in modo strano: «15 ZI-IR».

Sachs, nella sua relazione pubblicata su www.caeno.org evita di tradurlo riportandolo sulla riga tradotta tale e quale.
Da quella volta a oggi, la comprensione dei segni cuneiforme è certamente aumentata.
Nel senso dato al simile segno cuneiforme, (zir o ZI-IR) suggerirebbe «preoccupato e cancellato»; ZI da solo, suggerisce supplica e preghiera, stato d’animo ben associabile a stato di preoccupazione.

Certamente tali loghi trasmettono una certa preoccupazione per l’astronomo che era pure un astrologo.

Interpretando ciò che poté vedere, comprenderei che vide un DKD che non si poteva vedere.

Sole e Luna erano entrambi col loro disco interamente sotto la linea dell’orizzonte (o area divina). Era appena finito il 15esimo giorno e pure appena iniziato il 16esimo giorno.

Questo lasciò l’astronomo «perplesso» in quanto a cosa registrare.
Non era un DKD «osservato», ma certamente era un DKD occorso sotto la linea dell’orizzonte visibile quasi che, agli occhi dell’astronomo o astrologo, le due divinità volessero nascondersi.

La mattina precedente, durante il quindicesimo giorno del 587bc, Sole e Luna erano insieme sulla linea dell’orizzonte con metà del loro disco già tramontato o da sorgere. I due astri non si vedevano nella loro integrità sopra la linea dell’orizzonte.

La perplessità di Sachs nel tradurre lo ZI-IR, fu forse anche data dal fatto che, se misurato come lo misura lui per il 568bc il DKD, ovvero al mattino del 15° giorno del 568bc, un DKD ci fu e, come lo misuro io, era con la Luna alta 3 gradi sopra l’orizzonte.

L’astronomo, però, non registrò per il 15esimo giorno un DKD, ma uno «ZI-IR» e ciò, nel 568bc è cosa certamente anomala.

Alla sera prima del tramonto del sole a fine 15esimo giorno nel 568bc non ci fu nessun fenomeno di DKD. Nel 568bc, questa situazione astronomica del rigo Obverse 11 del VAT 4956, non trova nessuna corrispondenza.

Sachs, forse consapevole di ciò, si limitò a riportare il traslato «ZI-IR» senza tradurlo.

Quindi, nel contesto del 587bc, giustamente, la decisione che prese l’astronomo, è registrata con il logo «ZI-IR o zir»; perplesso, cancellato, in senso di «non registrato o descritto».


Ancora una volta, il cubito e sue frazioni corrispondono bene nel 587bc se stimati con un valore di 4 gradi.

Il logo «U, (anche <)» solitamente indica un valore di 10.
Quattro U, suggerisce per 4 volte tale valore.
Essendo preceduto dall’unità di misura di un cubito, va da sé che esso ne sia una parte frazionaria, appunto quattro volte 10’ (dieci minuti di grado) o 4 dita.

In pratica, l’astronomo, poteva anche registrare «1 KÚŠ 4 SI»; forse usò il diverso segno per non rendere l’idea di «4 gradi Nord (SI)». Indicando il segno (< U) un valore di 10, esso può anche segnare 10 gradi quando sia inciso da solo fra due riferimenti planetari.

Interessante, è che il valore registrato (4° e 40’), ricorra con eccellente precisione in ben 4 misure e sia riferito a tre pianeti e a una stella almeno.

In pratica, Saturno, Venere e Mercurio, sono qui indentati con eccellente precisione fra loro e riferiti alla stella Subra e a quelle del Granchio.
Il fatto che sia riferito Venere bilanciato (con la stella Subra qui generalizzata in LUGAL) mentre entra (e) in leone, ne rafforza notevolmente l’attendibilità e la correttezza delle posizioni celesti registrate.

Un cubito di due gradi, in questo caso, non potrebbe dare assolutamente riscontri migliori.

Vero, in stessa data e tempo (giorno e mese), nel 568bc, si elabora Venere essere Bilanciata con il Leone (Regolo); ma distante da esso quasi esatti 2 gradi (o un cubito di due gradi).
Accettare tale misura richiede però che si ignori completamente l’altro valore registrato di 4 U.

Anche Sachs conta i 4 U come dita o frazione del cubito che misuri due gradi; le conta però come 4 dita di 5 minuti di grado e troverebbe comunque la misura inutilmente riferita, in quanto i 20’ non sono rilevabili fra Venere e Regolo nel 568bc e ciò sarebbe grave, trattandosi di duna distanza interstellare.

In questa frazione di misura (su due gradi), non essendovi implicata la luna, che come corpo celeste ha 30’ di grado come disco, non si può giustificare una tolleranza del genere, che sia riferita nel reperto ma che sia ignorata se non corrispondente.

Il giorno stimato da me, il 18° = 7 giugno, nel 568bc vede (con le dovute tolleranze) un’accettabile misura e posizione di Venere che è calcolato essere a due gradi (un cubito) quasi esatti stando bilanciato di fronte a Regolo, ma con almeno 20’ gradi di meno rispetto ai 2° e 20’ che avrebbe dovuto misurare.

In base a come conta i giorni di questo mese, Sachs, nel 568bc, partiva col primo giorno dopo il mio usato come primo giorno del 587bc.

Ciò significa che per lui il 18° giorno doveva essere il successivo (o 8 Giugno) ma in tal caso Venere è ora più vicino a Regolo e non è più bilanciato con esso.
Neppure il giorno prima del mio, (il 6 Giugno) Venere sarebbe in posizione astronomica corrispondente al diario stimato al 568bc.

Pertanto, H. Hunger, se accettasse il giorno 7 giugno come 18° del mese Ajaru, dovrebbe riconoscere anche tutte le conseguenze che tale 18° giorno comporta per il resto delle verifiche di tutto il secondo mese Ajaru.

Tra l’altro, nel 568bc, Saturno sarebbe ben fuori zona e Mercurio sarebbe davanti al Granchio o sotto di esso.

Vero non sono menzionati ma astronomicamente, almeno nel 587bc, sono soggetti sottointesi e non possono essere ignorati.

In pratica, se questo è ciò che osservò e misurò l’astronomo, la sua scelta del valore di un cubito e 4 U fa parte di quelle che io chiamo ridondanti «misure multiple».

monseppe2

[Modificato da monseppe2 23/08/2014 11:16]
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Per comprenderla, occorre "luce".
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