rigo Obverse 11 del VAT 4956 per il 587bc
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Mi ero chiesto, quando interpretai col cubito di
4 gradi il totale della misura in
4° + 40’ (4U) come mai fu riferita una misura
molto specifica la quale
suppone che sia citata
come preciso riferimento misurato di una verifica osservata.
Occorre intanto comprendere che la misura doveva essere
fattibile in modo
veloce e preciso. Fu campionata?
Penso di sì.
La misura è «
praticamente» la stessa distanza angolare che è fra la stella Regolo
[5] e la stella Eta Leo
[4].
Esattamente misurano 4 gradi e 32’ con meno di un dito in meno.
Fu facile campionarla e misurare velocemente Venere, Saturno e Mercurio, tenendo conto di questo piccolo scarto.
Nella foto sovraimpressa, il cerchio misura esattamente
4° e 40’; lo scarto (8 minuti di grado in più fra le due stelle), è minimo e facilmente compensabile.
Nella stessa foto sovraimpressa, sull'orizzonte, è appunto l’esatto momento nel quale
Venere effettivamente è
dentro il Leone, stando otticamente bilanciato con la stella Subra del leone.
Tutto questo, nel 568bc non credo che sia possibile replicarlo.
La riga infatti, registra che
Venere entra Bilanciato in Leone. Letteralmente, sarebbe un
paradosso, non sarebbe né dentro né fuori!
Eppure l’astronomo
così registra l’evento.
Infatti, Venere, prima del tramonto della stella Subra, effettivamente era «
dentro» la costellazione del Leone, in quanto, anche se poco prima era «
bilanciato» con Subra, alle ore 21:37:27 Venere sta iniziando pure lui il suo tramonto, finendolo 1 minuto
dopo la stella Subra e stando quindi
dietro di essa; essedo «
entrato» nella costellazione del Leone (LUGAL).
La precisione del quadro astronomico osservato, lasciò perplesso pure me.. Che ormai mi aspetto di tutto da quegli antichi e saggi astronomi babilonesi.
Trovo quindi confermato il
cubito in 4° gradi sessagesimali, e il
dito in 10 minuti di grado durante il secolare anno osservato che è il
587bc in occasione del 38esimo anno del regno di Nabucodonosor II.
monseppe2
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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
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