Informazioni aggiunte su VAT 4956.
Diapo_Vat4956
Aggiungo queste informazioni inerenti il VAT 4956:
Il reperto archeologico o tavola astronomica oggi catalogata come «
VAT 4956 o P421595», è illustrato nella diapositiva.
Questo reperto, fu tradotto ed analizzato in un primo tempo sin dal Maggio del 1915 della nostra era da
Neugebauer.
Sulla base delle
informazioni archeologiche e storiche fin da quel tempo disponibili, il reperto fu sin d’allora stimato come essere la registrazione di un diario astronomico osservato in Babilonia durante il secolare
568/567bc (-567/566 astronomico).
Neugebauer prima e Sachs poi, stimarono il
37/38° anno del re riferito nel diario al
568/567bc, sulla base di riferimenti astronomici (nel
BM 33066) e sulla base di un’eclisse repertata al primo anno di Nabonedo e ora catalogata dalla Nasa come:
-0554 Oct 06 20:30 T- 47 0.164 2.626 1.520 115m 49m (corrispondente al secolare, 555bc).
Trascurando le informazioni
storiche della Bibbia e facendo perno su riferimenti storici e archeologici risultanti da Tolomeo, Beroso, Adda Gruppi, Lista di Uruk e altri, il semplice conto fatto fu:
Partendo dal 523bc (-522 astronomico), nel 7° anno di Cambise, figlio di Ciro il Grande, marcato da due eclissi di luna nel BM 33066, più 9 anni di Ciro + 17 anni di Nabonedo (marcato da eclisse del 555bc (o -554 astronomico) + 4 anni di Neriglissar e Labashi più 2 anni di Evil-Merodac + 6 anni al 37° anno di Nabucodonosor = 45 anni che contatti a ritroso dal 523bc appunto identificavano come
possibile data il secolare
568bc.
La parte
Reverse del diario fu incisa per prima, e dopo fu incisa la parte
Obverse. Ciò si evince dallo schiacciamento della bombatura che è normalmente lasciata dalle incisioni dei segni cuneiformi su una superfice appena incisa che sia poi stata capovolta per incidere la parte che è ora riconosciuta come
Obverse.
Questo particolare, aveva anche reso la superfice della parte
Obverse o frontale, ormai non più facilmente malleabile (o lisciabile) come poteva esserlo quando la tavola era inizialmente stata preparata.
Quando lo scriba (forse del periodo Seleucide) ricopiando l’anno del re Nabucodonosor II in prima riga della parte iniziale della tavola,
volendo incidere il segno che identificava un numero 8 per 38° anno del re, dopo aver marcato
bene il segno per
7, si accorse di aver invece appoggiato la parte orizzontale dello stilo troppo in alto (sopra la parte orizzontale che era propria dei sovrastanti segni già incisi 4, 5 e 6); si fermò, evitando di
completare il segno (
8) con la consueta pressione sulla parte verticale dello stilo.
Tale fermata, però, rese incerta la lettura dell’anno del re, che era ora leggibile
sia come 37° anno sia come 38° anno.
Non potendo lisciare nuovamente la tavola, ormai non più morbida come all’inizio (si sarebbero verificate crepature durante la lisciatura), e avendo ormai già inciso per intero la parte Reverse, per non reincidere tutto quanto, preferì correggere l’errore incidendo poi una nota correttiva nella riga lunga che è nel bordo basso, dove il segno per il
38° anno del re risulta evidentissimo.
Questa incontestabile circostanza rende necessario che il Diario astronomico Vat 4956 sia
parimenti valutabile e verificabile sia in occasione di un 37° anno sia in occasione di un 38° anno del re.
La riga lunga del bordo basso, può riferirsi all’osservazione di un primo giorno del 38° anno del re, inteso come secolare
567bc o astronomico -0566bc?
Per svariati motivi, si deve evincere di
NO!
D’altronde, sarebbe privo di ogni ragionevole senso il pensare che un
38° anno del re sia da escludersi assolutamente in fase di verifica astronomica; la traccia anomala del terzo segno numerico ne
impone una verifica di controllo.
L’inizio (in primavera) del
37° anno del re come ora accreditato, fu preceduto da un mese intercalare che portò la Luna, il sole e le Pleiadi praticamente allineate in congiunzione durante il novilunio del 21 Aprile.
Un anno dopo, la luna è già in ritardo rispetto al sole di circa 11 giorni. Non aveva senso, per i babilonesi,
ricominciare un diario nel 38° anno accreditabile ora al 567bc, in quanto sole e luna non erano più in sincrono tra loro in modo tale da poter conteggiare correttamente su un calendario lunare, le possibili eclissi di luna.
Fra l’altro, l’interpretazione di tale riga da parte di Neugebauer prima e di A. Sachs e H. Hunger poi, presume che tale primo giorno fosse stato
nuvoloso, rendendo un tal fatto
privo di
informazione astronomica riguardo a tale riga, non essendo neppure osservabile la Luna.
Sotto la riga lunga del bordo basso, è incisa pure una
riga corta che con i segni «
MU 37 KÁM» sostanzialmente registra: «
anno 37 comandò».
Fu infatti verso la fine del suo (
vero)
37° anno di regno che il re Nabucodonosor II comandò, su consiglio degli astronomi di corte, di osservare e registrare per (o durante) il suo
38° anno di regno, gli eventi astronomici che si sarebbero succeduti; (
compresa) un’attesa eclisse di luna totale
prevista in Luglio del 587bc
a seguito della osservata (e registrata)
eclisse totale dell’otto Gennaio del 587bc.
Poiché il
giorno dopo la fine del XII mese regolare di Addaru del suo
37° anno, essendo ormai il re
nel suo primo giorno del suo trentottesimo anno di regno, al mattino, la stella Hamal non era visibile al suo sorgere, al re fu consigliato dagli astronomi di corte di inserire
da quel suo primo giorno di Nisannu (1° mese), un mese intercalare
Addaru II.
Infatti tale mese, essendo
divenuto ora un Addaru II, fu registrato nel
sesto rigo Obverse del diario e
non a inizio del diario o alla fine dell’anno precedente (
36°, se come ora accreditato).
Un
36° anno del re è
correttamente registrato come intercalato (
ibid. nos. 68 98 e forse 82 Babylonian Chronology, pag. 5).
Essendo registrato nel
38° anno del re il mese intercalare relativo alla
vera datazione del Diario, esso è ben compatibile con un intercalato
36° anno, anche se a distanza di un solo anno precedente (in certi casi, sono registrati due anni intercalati successivi).
Che cosa è inciso nella riga lunga del bordo basso? Sotto è la traslazione dei segni cuneiformi di tale riga.
MU 30 8 KÁM id AG NÍG DU ŠEŠ BAR 30 DIR KALAG-ma […………] .
Questa riga fu tradotta da A. Sachs e H. Unger in:
«
Anno 38° di Nabucodonosor, mese I, il 1° (del quale seguente il 30° del precedente mese): dense nuvole così che [io non potei vedere la Luna]».
Nella parte in lacuna o mancante
[…..], che (se fosse veramente scritta) avrebbe dovuto essere contrassegnata come: [
sin NU IGI] (
non potei vedere la Luna) suggerita da A. Sachs, non ci sono neppure minime tracce essendo, dal segno «
ma», la tavola completamente tronca.
La presenza del logogramma “
KÁM” in questa nota in calce, (diversamente alla prima linea frontale del diario dove non è riportata) attesta che l’informazione della riga si possa riferire a una registrazione
documentale più che a un’osservazione astronomica.
Il logogramma “
DIR”, infatti, avrebbe ricordato sia che l’anno fu intercalato durante il
38° anno, sia il fatto che la nota rimediava al “
guaio” della riga iniziale del reperto, specificandone così
una corretta lettura in
38° anno e non in
37°.
Va notato, che in
rigo Obverse 6, il mese intercalare è registrato con i loghi
invertiti; «
DIR ŠE» invece dei normali segni «
ŠE DIR», permettendo ciò di «
ricordare» che l’intercalare fu inserito a
iniziato 38° anno del regno, sulla base dell’osservazione della stella Hamal, dell’Ariete e
non, come di consueto, dopo un 30° giorno
seguente la sera della fine di un XII Addaru regolare.
Il logogramma “
KALAG” significa
anche: “
riparare, accomodare” ed essendo seguito dal segno “
ma”, suggerisce il senso di “
unire, legare”, ovvero conferma che si tratta di una nota in calce aggiunta per
correggere l’errore in prima riga.
La riga corta del bordo basso, indicava invece l’anno durante il quale il re
ordinò l’osservazione astronomica del suo 38° anno, e così posta sul bordo, poteva essere prontamente identificata nell’archivio dove poi avrebbe dovuto essere riposto il Diario.
Le notevoli similitudini per la posizione della luna durante i giorni registrati nel diario, stimato al
568bc, hanno reso
non immediato l’identificare che il
568/567bc fosse un anno possibilmente errato.
L’aver
trascurato del tutto le informazioni storiche della bibbia,
similmente non ha permesso di prendere in considerazione un più
preciso ma diverso periodo di quel tempo (ovvero il
587bc).
Perché la luna, e in modo ridondante a volte sia Venere che Marte e Mercurio
sembrano a volte essere posizionati nel
568/567bc in modo coerente con le informazioni registrate nel diario?
Per il fatto che il «
vero» anno di osservazione del diario fu nel
587/576bc.
Essendo tale data esattamente a
19 anni distante da quella del
568/567bc, ha reso le posizioni della
luna in ciclo metonico fra i due tempi, rendendola quindi
quasi sincronizzata fra i due diversi anni.
Nel caso di
Marte, per esempio, in un anno di differenza (da
37° anno a
38° anno) esso dovrebbe trovarsi posizionato con circa
160 gradi spostato (verso Ovest, essendo un anno in meno),
eppure nei due anni presi in esame,
587bc (38° anno) e
568bc (37° anno), esso è calcolabile spostato di
soli circa
20 gradi.
Ciò è dovuto al
ciclo orbitale stesso di Marte, che essendo di
1,881 anni, nei
19 anni che separano le due
diverse date, compie
10,10 (periodico) orbite, ovvero un pari numero di orbite più un decimo di orbita che è quantificabile appunto in un
dislocamento di circa
20 gradi fra le due date in esame; ovvero
568bc per 37° anno e
587bc per 38° anno.
L’informazione storica della Bibbia alla quale fa poi riferimento pure Giuseppe Flavio, sulla base della dichiarazione di Daniele,
diversamente, suggerisce quanto segue:
(Daniele 9:1, 2)
9 Nel primo anno di Dario figlio di Assuero del seme dei medi, che era stato fatto re sul regno dei caldei, 2 nel primo anno del suo regno io stesso, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni riguardo ai quali la parola di Geova era stata rivolta a Geremia il profeta, per compiere le devastazioni di Gerusalemme, [cioè] settant’anni.
La specifica di «
Dario figlio di Assuero del seme dei medi», suggerisce lo stesso zio di Ciro il quale, assieme a Ciro stesso conquistò Babilonia.
Tale evento è comunemente accreditato per il
539/538bc.
Ciro, nella primavera del suo primo anno di regno (538bc), aveva già emanato il suo statuto di libertà per i prigionieri di Babilonia.
Nel
primo anno di
Dario (
538bc) come re su Babilonia
designato da Ciro, dopo che Daniele comprese che tale periodo di
70 anni stava volgendo al suo termine, un rimanente del popolo ebraico con una sua nutrita rappresentanza, terminò nel 537bc il suo lungo viaggio, essendo nuovamente nella terra giudaica come il loro Dio aveva promesso loro, «
dopo 70 anni di prigionia».
Identificando la data storica del
539bc (caduta di Babilonia) pure determinabile mediante i riferimenti sopra descritti e riferiti al
7° anno di Cambise, dal
537bc, andando a ritroso di
70 anni, si giunge alla data secolare del
607bc che è indubbiamente il
18° anno di regno (ufficiale da Akitu o accessione) per Nabucodonosor II, e
pure era il
19° anno di regno dalla sua ascesa ereditaria dopo la morte del padre Nabopolassar.
In seguito, nella verifica astronomica del diario, saranno identificate appunto tutte le alterazioni storiche e documentali che in quel periodo la regina Adda Gruppi perpetrò al fine di depennare i
20 anni del regno di Evil-Merodac, lasciandogli registrati
solo (come se li avesse regnati) i
due anni nei quali essa cercò d’impedirne la sua accessione per successione (realmente, durante il
582/580bc).
Evil-Merodac,
nella realtà storica di quel tempo,
effettivamente regnò per venti anni ordinali o dal
579bc al
560bc, anno della sua morte (in Ottobre).
Pertanto è
più che giustificata un’accurata verifica astronomica, storica e archeologica che consideri
in alternativa, un
38° anno di regno per il re e una data riferita al
587bc per il tempo durante il quale il diario astronomico
VAT 4956 fu osservato e quindi registrato.
In base a tutto ciò, diventa non solo «opinabile» ma addirittura
poco attendibile il fatto che si possa asserire che Gerusalemme sia stata distrutta, durante il
18/19° anno del regno di Nabucodonosor II corrispondentemente al secolare
587bc,
come attualmente accreditato.
monseppe2
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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.