IL
Cubito di 4 gradi è qui, ancora una volta, «
provato» in modo astronomico.
Il testo che lo prova è registrato nella LBAT *1419 = BM 32234, in
Obverse III, 1-8 mentre
Saturno si presenta con la
stessa posizione astronomica che aveva nel
632bc in occasione dell’evento di eclisse registrato nella LBAT 1416 o BM 35115 in
Obverse V, righe 1-6:
Tradotto in italiano, il testo del BM 32234 registra:
«
[Mese XII (Addaru)]
[……]
Si copre da Est verso il Nord
Corna (della falce della luna, rivolte) verso il Sud
1 cubito di fronte a Libra è eclissata
Saturno sorge in Capricorno
Marte 2 cubiti di fronte a Scorpione
(prima apparizione di Venere) a 1° 30’ dopo tramonto»
Le foto in diapositiva dovrebbero illustrare bene sia le misure sia il quadro astronomico generale.
Con il file .ppt di PowerPoint (non fornito) è possibile ingrandire le foto.
La
Luna, come già ribadito altrove, è
mobile nel cielo stellato che
apparentemente ruota da Est verso Ovest, mentre il nostro satellite si
muove fra le stelle nella misura di
un grado ogni due ore da Ovest verso Est.
In questa registrazione astronomica dell’eclisse di
Luna verso la
fine del
sesto anno di Evil-Merodac, la misura della
Luna che si eclissa totale di fronte alla
Bilancia (Libra) è direttamente
associata a quella di
Marte rispetto allo
Scorpione con il
valore del cubito.
Marte (pianeta a notazione stellare) è confermato, anche con
TheSky6, essere a
otto gradi (angolari) da
Dschubba, la stella dello
Scorpione che
indenta l’
ingresso nella costellazione, essendo così misurato per essersi
addentrato in essa di otto gradi.
Misure alternative riferite a un cubito di
due gradi (o
quattro gradi per
due cubiti)
non sortiscono ragionevoli misure fra
Marte e le vicine stelle dello Scorpione; la misura di
otto gradi, invece, trova
eccellente conferma di
distanza angolare dalla stella Dschubba con
entrambi i programmi, RedShift6 e TheSky6.
Nella prossima diapositiva, mostro gli elaborati ottenuti con il programma TheSky6
settato alle
stesse coordinate di Babilonia e elaborati
alla stessa ora di osservazione (con la Luna eclissata).
Ne devo evincere che la corretta valutazione astronomica del valore del
cubito babilonese astrale sia di
quattro gradi,
diversamente a quanto
attualmente stimato con il suo valore in
due soli gradi per cubito.
A una verifica del cielo astrale del giorno dell’eclisse, al tramonto del sole,
Venere risulta divenire visibile (prima apparizione) appunto circa
6 minuti dopo il tramonto del sole (o 1° e 30’ na); vedi la foto più chiara sotto a destra nella diapositiva.
L’interpretazione che Hunger dà del
rigo 4, (
SI GIN ULU) da lui tradotta in: «
soffia il vento del Sud», per quanto sia
lessicalmente corretta o possibile, in
questo contesto dovrebbe avere un
diverso significato, ovvero: «
corna verso il Sud», riferendosi alle corna o falce che l’ombra della terra stava formando sul disco lunare, essendo in quell'orario la parte concava illuminata rivolta appunto verso il
Sud, come illustra la foto inserita a destra nella diapositiva.
Sachs e H. Hunger, definiscono il valore del cubito astronomico babilonese come dover corrispondere al valore di
due gradi sessagesimali.
Il riferimento a una stella dichiarata distante
4 cubiti da un’altra, Sachs lo ricava dal diario astronomico del
198bc, detto di «
Antiochio figlio di Antiochio».
Sachs Stima che tale stellina sia la
Rho Leo, e che essa sia stata definita nel diario come essere «
La piccola stella che è quattro cubiti (8 gradi) dietro al re (Regolo)».
Tale misura,
non corrisponde precisamente o in modo
astronomico alla
realtà misurata secondo la valutazione di
due gradi per ogni cubito.
L’espressione «
dietro al re (
ár LUGAL)», in senso astronomico, indica che il corpo celeste che è
dietro, tramonti o sorga nella misura indicata, «
dopo» l’astro di riferimento.
Alla verifica computerizzata di tale misura, i
quattro cubiti come stimati da Sachs,
dovrebbero corrispondere a una distanza
interstellare di otto gradi,
se ogni
cubito dovesse misurare un valore unitario di
due gradi.
Questi che seguono sono invece i valori misurati con RedShift6, e facilmente, anche con TheSky6, trattandosi di
misure fra stelle o fra astri planetari.
*Da tramonto di Regolo a tramonto di Rho Leo sono 22 minuti (
na) di tempo di rotazione terrestre che, divisi
4 minuti per ogni
grado, portano a un valore di
5 gradi e 30’. Valore ben
lontano dagli
otto gradi che dovrebbero essere rilevati.
*Misurata invece a
notazione interstellare, o in gradi
angolari,
Rho Leo risulta essere posta a
6 gradi e 24’ da
Regolo.
Ancora una volta,
non trova ragionevole corrispondenza, venendo a mancare, su
otto gradi, oltre
un grado e trenta primi.
*Peggio ancora, se è stimata come
altezza o come
azimut da
Regolo; la stellina
Rho Leo disterebbe fra i
4 e i 5 gradi rispetto agli
otto gradi richiesti.
La stella
Algieba, che dista
circa otto gradi da
Regolo, non è idonea per essere quella descritta nel reperto esaminato da Sachs, in quanto non è «
piccola», avendo una magnitudo di circa
2 contro i circa
4 di Rho Leo; (una magnitudo è tanto più
luminosa tanto più è
basso o negativo il suo valore).
La stella che pertanto
meglio corrisponderebbe al reale (
vero) valore del cubito (o a
4 gradi per ogni unità) diventa la stella
Chort (Chertan), essendo «
dietro al re» ed essendo «
piccola» avendo una magnitudo di
3,3.
Essa dista quasi esatti
16 gradi angolari (16° e 16’) angolari da Regolo (
4 cubiti di 4 gradi = 16 gradi) tramontando o sorgendo (con una misura che può variare dall’angolazione dell’eclittica, dai 10 a 22 gradi circa) dopo
Regolo.
Misurata in modo
angolare, tale distanza sarà
sempre la stessa, di
16 gradi; misurata invece com’è
osservabile durante il primo giorno di Nisannu del
587bc (o del 568bc) o dal momento del tramonto della stella
Regolo (il «Re» o
LUGAL), al tramonto della stella
Chort, sono conteggiabili
86 minuti di rotazione terrestre (na) che ne danno un valore di
21° e 30’.
È quindi evidente che la misura
riferita nel diario del
198bc fosse stata stimata come misura
angolare (o fra due stelle).
Nella verifica del diario astronomico VAT 4956 per il
587bc in occasione del
trentottesimo anno di Nabucodonosor, oltre il 90 % delle misure riferite con il cubito (di
quattro gradi) trovano
più che ragionevole corrispondenza con quanto registrato nel reperto, ma solo se al cubito sia assegnato un valore unitario di
quattro gradi sessagesimali e
non di soli
due gradi.
monseppe2.
[Modificato da monseppe2 03/03/2016 11:08]
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Ricercatore indipendente.
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