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Cubito Astronomico Babilonese

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2020 09:22
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13/09/2015 09:44
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14_Un'intero mese (il VII o DU6) registrato sfasato di un giorno.



Verifico da qui nel BM 34632, i giorni più significativi anche per il VII (precedente) mese babilonese DU6.

Ho iniziato le verifiche del cubito astronomico babilonese con l’ottavo mese APIN del 198bc a motivo dell’importante necessità d’informare sulla «fonte» che ha portato gli addetti ai lavori alla stima del cubito astronomico com’è ora accreditato: due gradi per ogni unità delle quattro dichiarate dal riferimento a:
«la piccola stella che 4 cubiti è dietro al re».

Ovviamente non posso fare una verifica accuratissima riga per riga come per il VAT 4956, anche per il fatto che non ho ancora potuto mai vedere né il coccio né la riproduzione in LineArt di questo diario del 198bc; le fonti le ho trovate nel sito di www.caeno.org

È già un «miracolo» che io sia riuscito finora a esaminare e a verificare le informazioni necessarie tramite quattro importantissimi diari astronomici; questo del 198bc, quello del 7° di Cambise (BM 33066), il Vat 4956 e il BM 32312, oltre quello che registra le posizioni di Saturno, alle tavole delle LBAT e molti altri documenti relativi. Altri miracoli, senza soldi, non so farli…

In diapositiva sono elaborati i giorni sesto e settimo registrati nel diario ma verificati per i «lunari» giorni 7 e 8 del settimo mese babilonese DU6 del 198bc.

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* Chiarimento:

I giorni iniziali del settimo mese DU6 del 198bc, i giorni uno e due del diario, iniziarono con un cielo nuvoloso e piovoso.

Ciò può aver reso incerto, per l’astronomo, il determinare con accuratezza visiva (osservazione diretta della Luna) l’inizio del primo giorno del diario stesso.
Anche tutta la notte del giorno due e tutto il giorno del giorno due, furono piovosi.

Il primo giorno riferito in rigo B, Obverse B1, il giorno 3, che era di fatto il quarto giorno del mese lunare, la luna è registrata essere «dietro» alla stella «MUL KUR šá KIR4», che Sachs stima essere la θ Theta Ophiuchus.

KUR sta per «tramonto o brillante» mentre KIR4 ha il senso di bocca o muso.
Sinceramente, non sono riuscito a identificare quale stella riferisse Sachs. Tale giorno, corrisponderebbe al secolare 9 Ottobre 198bc; se la Luna era osservata fra la costellazione Ophiuchus e quella del Sagittario.

Non posso determinare in modo assolutistico se questo sfasamento fra giorni di calendario lunare ( o giorni da Novilunio) e giorni «osservati» contati in tale modo, siano sempre rispettati: (un giorno del diario sarebbe uguale a un giorno in meno rispetto al giorno lunare (astronomico) dal Novilunio di quel mese).

Sarà pertanto solo la migliore corrispondenza della verifica astronomica computerizzata che eseguo nella relazione a determinare quale sia più probabilmente il giorno «osservato» in senso astronomico.

Per evitare confusioni, cercherò di attenermi al conteggio di «giorni Lunari» che partono dal primo giorno dopo il Novilunio del settimo mese babilonese (DU6) del 198bc = al secolare: 06/10/198bc.
Chiarirò, se necessario nei commenti alle diapositive, eventuali necessari particolari, come quello che segue.
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Chiarito quanto sopra, rilevo quella che potrebbe essere una prima registrazione errata nel giorno segnato. Invece del sesto/settimo giorno (del diario), la riga B, Obverse B2 del reperto avrebbe dovuto segnare i giorni settimo/ottavo (di mese lunare, o dopo il novilunio) per l’osservazione della posizione della Luna nella costellazione del Capricorno registrata al rigo B, Obverse B2 e illustrato nella diapositiva.

Nel sesto giorno (lunare), la Luna era a distanza di quasi 12 gradi a Ovest dalla prima stella della costellazione (la Testa del Capricorno) per poterla accettare come essere «dietro» a una delle sue stelle.

Sopra con (*) ne è stata spiegata la possibile causa dell’errore; pare però evidente che si tratti solo di un errore di «sequenza» dei giorni attribuita alle osservazioni.

Tale evidenza (di giorno diverso fra diario e Lunare), si rileva sia che si valuti la posizione della Luna con un misura basata su un cubito di due gradi e sia che la si valuti su una misura che valuti un cubito in quattro gradi come, di fatto, misura tale unità astronomica babilonese.

Nella foto in alto, l’osservazione del sesto giorno del diario (*7° giorno lunare) fu fatta al momento del tramonto della stella Antares a ovest e appena dopo la prima visibilità della stella Dabih [1], pertanto la misura non poteva essere «campionata» come di solito.

Essendo però un’osservazione bassa, (circa 30° di altezza) poterono misurarla forse con un riferimento fisico a loro disposizione, essendo ridotto il possibile errore causato dalla chiusura dell’angolo azimutale verso lo Zenit oppure (più facilmente), la campionarono con le stelle del Sagittario che erano visibili in quel momento, la Kaus Australis (ε Epsilon Sgr.) e la η Eta Sgr. Essendo la loro distanza angolare esatta 2° e 40’.
La locandina della foto in alto attesta il tramonto della stella Antares come momento della misura.

Il giorno successivo, il settimo registrato nel reperto o *8° giorno lunare, La Luna [2] è correttamente posizionata a quattro gradi angolari (un cubito) dalla coda del Capro o alla stella Nashira [4].
Essendo una misura angolare, è decisamente più attendibile ed è pure campionabile con le stelline [5] e [6], mentre il momento della misura stavolta fu il sorgere di Aldebaran (del Toro) a Est (come illustrato nella locandina della foto in basso).

In «possibile» misura multipla, poco dopo, alle ore 22:48, la Luna [2] era nuovamente a distanza angolare di un cubito o quattro gradi, con l’altra stella della coda del Capricorno, la Delta Cap. o Deneb Algedi [7], ma il suo nome, la escluderebbe dall’essere la stella registrata nel rigo esaminato (è specificata come «ár»), logo che non è presente nella riga per il giorno sette del diario; la mostro per illustrare i soliti problemi di ambiguità con le misure della luna, nella piccola foto sotto a destra.

Le verifiche che possono essere supportate da una misura campione e da uno specifico momento della misura, specialmente se siano misure «angolari», hanno forte valenza probante della corretta interpretazione delle informazioni astronomiche che furono registrate nella riga del diario.

Intendiamoci: quando il riferimento al momento della misura è da me riferito al tramonto o al sorgere di una stella, il fatto «potrebbe» essere del tutto «casuale».

Il fatto però, che le misure coincidano spesso con tali sorgere o tramontare di astri anche «stellari», rende possibile un loro «voluto» riferimento associato alla misura riferita nel reperto. Li verifico e li presento pertanto per come sono.

Diverso è quando il momento sia riferito a un pianeta. La probabilità che sia un riferimento allora «voluto» dall’astronomo come momento di misura registrata, diventa altissima e probante.

Le eventuali simmetrie che si possono osservare (Solitamente segnate qui con segmenti verdi), siano esse volute o casuali, avvalorano come probabile e forse voluto il momento e la precisa misura scelti per quell’osservazione.

Le elaborazioni che presento sono evidenti, e lasciano poco spazio a dubbi sulla necessità, qui eseguita, di adeguare la verifica ai giorni lunari astronomici pur seguendo le registrazioni dei giorni che sono repertati nel diario.

monseppe2

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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
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