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Questo Forum informa su storia-archeologia-astronomia e bibbia relative al periodo Neo-Babilonese (669bc-523bc). Dimostra che Gerusalemme fu distrutta nel 607 a.E.V. e non nel 587bc attualmente accreditato.
 

Cubito Astronomico Babilonese

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2020 09:22
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13/09/2015 21:21
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21_Il corretto valore del cubito consente di riordinare righe mal registrate.



Le foto in diapositiva elaborano i giorni 21 e 22 del VII mese DU6 del 198bc.

Il giorno 23 che è registrato nel diario al rigo B, Obverse B7, mi risulta essere un errore di suddivisione delle osservazioni; di fatto (ignorandolo), continua la descrizione del giorno 22 del diario o 23 lunare, sempre come conseguenza della partenza non osservata per la luna di questo particolare mese DU6.

La riga registra osservato il 28/10/198bc, 21° del diario (in senso astronomico, il 22 lunare) che registra:

«GE6 21 ina ZALÁG sin ina IGI AN 1 KÙŠ [ana ŠÙ GUB ina] IGI GIŠ.KUN A 1 KÙŠ [[*GE6 22]] ina ZALÁG sin ina IGI GÍR ár šá A 1 KÙŠ».

Traducibile in:

«Notte del 21 (22° giorno lunare), ultima parte della notte, la Luna davanti a Marte. 1 cubito entrava a Ovest stando di fronte a Iota Leo 1 cubito [[*(GE6 22)]] (nella stessa) ultima parte della notte, La luna di fronte alla stella Zosma 1 cubito».

Il sottolineatoto indica che quei loghi vanno ignorati in quel punto della riga.

Il cielo astronomico descritto E’ Illustrato dall’elaborato della diapositiva con la foto a sinistra.
Il momento della misura fu quello del sorgere della stella Spica, della Vergine.

Essendo riferito alla Luna che era a Ovest di Marte [2] [ana ŠÙ GUB ina] IGI la misura fra la Luna e il pianeta è misurata in un cubito (o quattro gradi).

Per la misura di Marte a un cubito di quattro gradi dalla Luna, è necessario vedere la successiva diapositiva_22, che illustra l’apparente misura non precisa illustrata in questo momento nel quale è verificata la misura del cubito che fu invece ben precisa per la stella riferita Iota Leo [3] (GIŠ.KUN A).

Per comprendere bene cosa illustro, occorre confrontare gli elaborati di questa diapositiva con quelli della successiva diapositiva_22.

La Luna [1] (ina IGI GIŠ.KUN A 1 KÙŠ) era quindi opposta o «davanti» (sorgendo prima) della stella (GIŠ.KUN A la Iota Leo) [3] mentre si addentrava nella costellazione del Leone stando (GUB) a Ovest (ŠÙ) di Marte [2].

Il trattino rosso (differenza), illustra lo spostamento lunare che fu osservato (o addirittura misurato) in quella notte mentre fu osservata la luna rispetto alla Iota Leo prima e poi rispetto alla stella Zosma 37 minuti più tardi.

Dopo l’osservazione della Luna a un cubito da Iota Leo [3], circa 37 minuti dopo, fu misurato che la Luna [1] era ora a un cubito di fronte o alla vista della stella Zosma (GÍR ár šá A), come illustrato in diapositiva_22 nella foto a destra, in quanto la misura lunga di quattro cubiti e mezzo per Marte fu osservata nel successivo giorno, appunto il 22° del diario o 23° lunare da Novilunio.
Il relativo elaborato è illustrato nella foto a destra di questa diapositiva.

La riga registra poi (dopo la misura sulla stella Iota Leo) come osservato, il successivo giorno 22 del diario o (29/10/198bc uguale a 23° lunare) come segue:

«[[*(GE6 22)]] ina ZALÁG AN SIG GIŠ.KUN A 4½ KÙŠ»

traducibile in:

«[[*notte del 22 (qui doveva essere inserito il riferimento al giorno osservato)]] ultima parte della notte, Marte uguale a Iota Leo 4 cubiti e mezzo (18 gradi)»

[[*(GE6 22)]], l’identificativo per il giorno 22 del diario o 23° giorno lunare, fu posto evidentemente in un punto errato della riga sul coccio durante la composizione intera del diario; ragionevolmente, e in senso astronomico, lo stesso logo doveva essere registrato in questo punto, qui pertanto da me ripristinato o reinserito.

La misura riferita a Marte, di 4½ cubiti = 18 gradi, se misurata col cubito di 2 gradi unitari, dovrebbe comprendere un angolo di 9 gradi intorno a Marte.

Con tale valore di nove gradi stimati col cubito in due gradi però, Marte in quel giorno sarebbe sotto (SIG) la stella Zosma (la δ Delta Leo stimata in traduzione da Sachs) ma solo al momento della sua ultima visibilità, e neppure molto precisa, mentre sarebbe a distanza angolare di esatti nove gradi dalla Luna, che però non è l’astro riferito assieme ad essa nella riga riferendo la misura a Marte [2].

Potrebbe essere un caso di misura ambigua se riferita alla Luna?

Per esserlo, mi verrebbe a mancare però il riferimento di campionatura, visto che la misura sarebbe fattibile con Marte alto 65° e le altre stelle intorno non erano più visibili.

Mi verrebbe a mancare inoltre, anche il rifermento al «momento» della misura, visto che la visibilità di Zosma non coincide bene con la misura di nove gradi.

Inoltre, mi mancherebbe anche il corretto «nome» della stella, in quanto la misura riferita fu probabilmente riferita alla stella Iota Leo [3].

Zosma, senza [UR] ma con la A mi risulta invece essere «GÍR ár šá (A)» (assimilabile alla stella Zavijah [5] (GÍR ár šá [UR] A) e riferita «dietro (ár)» al Leone (UR); vedi il rigo obverse 3 del VAT 4956), mentre la riga riferisce Marte in relazione alla «GIŠ.KUN A» e non la Luna.

Riferisco ciò, oltre che per «onestà» di verifica, anche per illustrare le difficoltà interpretative che si incontrano quando si cerca di comprendere ciò che realmente osservarono e registrarono quegli antichi astronomi se si dovesse usare un’unità di misura (due gradi per cubito) che non sia assolutamente certa; ma «devo anche ricordare» che qui sto usando il programma RedShift6 (che fornisce risultati più positivi) e non il programma per astronomia usato da Sachs (TheSky e successivi).

Le osservazioni dei giorni 21 e 22 del diario (*22 e 23 Lunari) sono infatti articolate e complesse; difficili da decifrare con una superficiale valutazione e senza seguire bene le date confrontandole con la reale posizione astronomica della Luna.

A favore della verifica astronomica che usa il cubito a quattro gradi e che valuta una misura di 18 gradi riferita a Marte con 4½ cubiti, sono:

La campionatura della misura (uguale (SIG) a una misura certamente nota di due stelle fisse).

Il ragionevole momento della misura (il sorgere della stella Spica Della Vergine).

Il significato di «uguale (piccolo in differenza)» del logo (SIG) che può pure esprimere anche il senso specifico di «sotto», e che suggerisce una misura di campione «uguale (e sotto) di 4½ cubiti» usata nella stima astronomica della profondità d’ingresso di Marte dentro la costellazione del Leone.

Ho verificato:

Mentre la distanza angolare fra la stella Algieba e la «GIŠ.KUN A» Iota Leo [3], resta ovviamente inalterata a 18° e 7 primi, il giorno 28/10 precedente al «SIG», Marte distava dalla sovrastante stellina Eta Leo [2] con 17 gradi e 38 primi (quasi mezzo grado in meno), mentre il giorno 30/10 successivo al «SIG», Marte distava dalla stessa Eta Leo [2], 18 gradi e 40 primi (oltre mezzo grado in più) non essendo più «uguale (SIG)» alla misura campione, evidenziando quindi come corretta sia la misura sia il giorno riferiti nella riga del diario: quattro cubiti e mezzo nel giorno 22 del diario o 23° lunare in data 19/10/198bc.

E, da non dimenticare «mai», il fatto che i quattro cubiti, se riferiti alla stellina Rho Leo, misurerebbero solo 6 gradi e 30 primi contro gli otto gradi di 4 cubiti a due gradi cadauno, misura unitaria, che con 4 cubiti e mezzo riferirebbero poco più di sette gradi e non i 9 gradi sopra riferiti a tale unità di misura attualmente pure «arrotondata» a due gradi tondi!

Il cubito di 4 gradi resta perciò, e comunque, ancora quello che estrapola i migliori risultati astronomici con quanto è descritto nelle righe dei Diari astronomici.

Resta, purtroppo, la sempre possibile ambiguità che spesso si riscontra con il cubito di due gradi ma con esso, non si trovano quasi mai tutte le risposte che invece i 4 gradi per cubito forniscono quasi sempre.

monseppe2

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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
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