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Questo Forum informa su storia-archeologia-astronomia e bibbia relative al periodo Neo-Babilonese (669bc-523bc). Dimostra che Gerusalemme fu distrutta nel 607 a.E.V. e non nel 587bc attualmente accreditato.
 

Cubito Astronomico Babilonese

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2020 09:22
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14/09/2015 08:48
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26_Incredibili "precisioni" sortite con il cubito a quattro gradi-Ingrandimento.



Il nome della stella riferita nel reperto con i loghi: «RÍN šá ULU» riferisce certamente la principale stella rappresentante della costellazione della Bilancia (che Sachs identifica con Zuben Elgenubi) e identifica la Luna essere di fronte o davanti (ina IGI) ad essa, non è però escluso che possa riferire anche la stella Brachium che appunto è nella parte più verso Sud (ULU) anche in riferimento a Zuben Elgenubi della Bilancia.

Poiché i loghi «2 KÙŠ ina IGI» sono riferiti subito dopo a «sin ina IGI RÍN šá ULU», la ripetizione di «ina IGI» fu evidentemente riferibile ad altro; appunto alla «sottointesa [RÍN šá SI]» o Zuben Elschemali, che era parimenti distante dalla Luna come lo era la stella della Vergine k Vir. [4], nella misura riferita di otto gradi o due cubiti.

In questa formazione (vedi diapositiva_25, la foto 1), la Luna era in quello che nel Vat 4956) i babilonesi definivano un «ka-bar» (bocca aperta, >) che vedeva con la stessa unica misura riferita di 2 cubiti (otto gradi) due opposti astri (due stelle, in questo caso) riferiti alla Luna [1] che in questo caso ne era il centro del vertice.

La precisa corrispondenza di due cubiti = otto gradi per la Luna rispetto a Zuben Elschemali [3] e dalla Luna alla stella k Vir, rendono probante e ragionevole questa interpretazione.

Il «motivo», fu quello di indentare la precisa posizione della luna rispetto alle stelle di due diverse costellazioni, la Vergine e la Libra o Bilancia.
La posizione della Luna, che col suo bordo era nel frattempo in contatto con la linea confinaria delle due costellazioni (la linea tratteggiata celeste), evidenzia come probabile una tale osservazione.

Per i babilonesi, determinare con precisione il «passaggio» della Luna (sin, una divinità per loro) da una costellazione a un’altra era importante, non tanto i senso astronomico, quanto in senso astrologico.
Spesso, dal cielo osservato, «i saggi di corte» dovevano trarre dei vaticini per il re.

Di seguito, è registrato: «GU4-UD 2 KÙŠ SIG GENNA 1½ KÙŠ» ovvero. «Mercurio 2 cubiti sotto Saturno; 1 cubito e mezzo (era alto)».

La distanza (angolare) di Mercurio a otto gradi (due cubiti) precisi sotto Saturno, corrisponde fin troppo bene per poterla ignorare.

Questa misura fu fatta circa 20 minuti dopo il sorgere della Zuben Elschemali, o proprio mentre sorgeva la simile, per nome, stella a Sud della Bilancia «RÍN šá ULU o Brachium»; in quel momento, Mercurio era alto proprio sei gradi misurati con un cubito e mezzo.

Dopo aver considera queste misure, tornando a porre come soggetto la Luna, è registrato: «sin ½ KÙŠ ana NIM DIB», ovvero:
«La Luna mezzo cubito entra a Est incrociando (o sorpassando)».

Avendo appena riferito dei due pianeti Mercurio e Saturno, essere distanti fra loro con due cubiti, diventa ovvia la «linea (immaginaria)» di congiunzione che era misurata distante dalla Luna.

La Luna era proprio di fronte e ad Est di tale linea nella misura di 2 gradi o mezzo cubito (vedi foto grande qui sopra, il segmento giallo).
«ana» suggerisce il senso di «sopra o alto» (ECLS) e Sachs ne traduce anche il senso di «Est», legato al suo altro significato di «sorgere».

Queste mie particolari verifiche, seppure a volte non riferite (ma sottointese) nel reperto, semplicemente confermano o rafforzano, rendendo maggiormente probante, il quadro astrale osservato che è qui ricostruito astronomicamente seguendo le informazioni che sono nel diario e… con l’ausilio della reale misura del cubito che è appunto di 4 gradi.

Non credo che con una verifica basata su un cubito di due gradi, pur essendo lo stesso cielo astrale in quel giorno, si possano costatare le stesse precise e numerose concordanze qui chiaramente presentate.

Non è la sola volta, infatti, che la Luna è osservata con riferimenti a specifici «incroci o sorpassi (DIB)».

monseppe2

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La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
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