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La diapositiva illustra l’elaborato che riproduce ciò che poterono vedere e che registrarono gli astronomi babilonesi durante l’inizio della notte del
NONO giorno (
9) del primo mese di Nisannu del
587bc.
L’osservazione e misurazione avvenne mentre la
Luna [1], alta in cielo a 74° e 30’, col suo bordo gibboso del
nono giorno, toccava l’immaginaria linea che si prolunga dalla verticale 180° del SUD dell’orizzonte visibile dalla Ziggurat di Babilonia (o punto cardinale del Sud).
L’osservazione dovette tenere conto del fatto che, la
Luna [1], mostrava un suo
indipendente muoversi da Ovest verso Est mentre l’intera volta celeste, con le sue stelle (e con la Luna stessa) apparentemente si muovevano, per effetto ottico dato dalla rotazione terrestre, da Est verso Ovest.
L’effetto (ottico) di
rimpiccolimento delle costellazioni osservate a tale altezza (ad oltre 74 gradi) in cielo, dovuto alla chiusura dell’angolo azimutale verso lo zenit, fu intelligentemente compensato da quegli antichi astronomi
campionando la distanza angolare, a loro ormai ben nota, di esatti
4° sessagesimali che era fra la stella
u Virginis [4] e la stella
Zavijah [2] (vedi freccia rossa).
Tale campione di misura (effettuabile anche con un comune righello o nonio), fu riportato orizzontalmente a partire dal bordo Ovest del disco lunare e, per osservazione verticale dell’altro estremo del segmento misurato, fu definito che la
Luna era, nella misura di
un cubito (di
4 gradi) «di fronte (
ina IGI)» alla stella
Zavijah [2] della Vergine (vedi freccia arancio).
A conferma che usarono questo sistema di misurazione (proprio mentre la Luna toccava la verticale del SUD), fu specificato pure che in quel preciso momento, la stella della coda del Leone (
Denebola [3], «
UR-A (Leone al lato)» «stava, (
GUB)» (essendo bilanciata in verticale, o sopra di essa) con la stella
Zavijah [2].
L’espressione del logo «
UR-A» non riferisce
necessariamente una stella come «
nome» ma suggerisce una stella in uno dei lati di
confine della costellazione del Leone, Coda o zampa della figura leonina, che sia prossima alla stella o al corpo astrale in oggetto (in questo caso la stella
Zavijah [2] della Vergine).
Indicare che la «coda» del Leone (Denebola) «stava (
GUB)» durante tale misura, fu come fermare o
fissare uno specifico momento dell’angolo di rotazione (apparente) della volta celeste proprio
mentre era effettuata la misurazione.
Questo sistema di misura, è facile,
veloce e preciso, come nella foto elaborata è ben illustrato.
Per inciso, se si osserva bene, la Luna al momento della misurazione, essendo sulla verticale del SUD, era pure
quasi esattamente in mezzo alle due stelle
Zaniah e Zavijah della testa della Vergine in pari distanza di
4 gradi o con un cubito fra una stella,
la Luna e l’altra stella (le due frecce bipunta celesti)… giusto per «
curiosità»; possibile «
misura multipla»?…
Sempre per «
curiosità» e come controverifica, nel riquadro contornato in arancio, ho messo come
RedShift6 mi elabora la posizione della
Luna a «
pari condizioni di momento della misura» ma stimate durante il secolare
568bc.
Il cerchietto arancione indenta la posizione che nel
nono giorno aveva la Luna durante il secolare
587bc.
Il cerchietto rosso, indenta la posizione che
avrebbe la Luna durante l’
ottavo giorno del secolare
568bc; curiosamente, (vedi freccia gialla) sarebbe
comunque a
4 gradi dalla stella
Zavijah.
Nel giorno segnato nel diario, il «
nono», la luna era, nel
568bc, ancora una volta a
4 gradi ma dalla stella
Zaniah (che
non corrisponderebbe bene con i loghi «
MUL GÌR ár šá» (vedi freccia gialla).
Lo spostamento incoerente della posizione lunare, a distanza di nove giorni dal «novilunio» fra le due date distanti fra loro esatti 19 anni solari, è ben evidente (vedi la posizione della luna (nel
568bc) rispetto al cerchietto arancio che la rappresenta
nello stesso giorno ma durante il secolare
587bc).
Nelle due foto, è elaborato il giorno
nove di Nisannu per entrambe le diverse date.
La discordanza di
posizione lunare a circa metà tempo fra novilunio e plenilunio, è probabilmente data dalla posizione orbitale del satellite che è ora a circa 90 gradi rispetto al sole, risentendo in tal caso
maggiormente delle varianze dei cicli di Apogeo e Perigeo e di inclinazione orbitale della luna durante i 19 anni che separano le due date, i quali
non sono in sincrono con le fasi della luna a distanza di 19 anni.
Neugebauer, Sachs e Hunger, definendo come corretta la stella
Zavijah quale stella registrata nel reperto con «
MUL GÌR ár šá », nel
568bc ritennero opportuno considerare come un
possibile errore del copista la numerazione in
nono giorno, da loro appunto corretto in traduzione del testo con «
ottavo giorno».
E’ altresì interessante notare come, RedShift6, nel
568bc mi elabori la Luna, sempre a
4 gradi (un cubito) da una stella della Vergine
sia nell’ottavo e
sia nel nono giorno (vedi le due frecce gialle (misurano 4 gradi) nella foto inserita e bordata di arancione), mentre la stella Denebola (la coda del Leone), nel
568bc, a pari ora giorno e mese lunare elaborato, diventa meno (
GUB o stava) rispetto al
587bc.
Questa necessità di ipotesi di errore del copista,
non si presenta quando il diario astronomico VAT 4956 sia stato stimato per la sua effettiva data di osservazione, ovvero
per il secolare 587bc in occasione del trentottesimo anno del regno di Nabucodonosor II su Babilonia.
monseppe2
[Modificato da monseppe2 21/04/2015 10:14]
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Ricercatore indipendente.
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