La Bibbia conferma il 607 a.e.v. come 18° di Nabucodonosor II Gerusalemme Fu distrutta nel 607 a.e.v. durante i 18° anno di Nabucodonosor II

Rigo 14 frontale (obverse) del VAT 4956

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    00 27/08/2014 11:41
    Posizione stella polare 587bc. Luna in Vergine.

    15_diap_1



    Nella diapositiva sono le informazioni riguardanti il rigo Obverse 14 del VAT 4956 durante il 38° anno di regno di Nabucodonosor II nel 587bc.

    Nella seguente diapositiva/2, invece, è illustrato il cielo che era visibile in Babilonia durante il quinto giorno del terzo mese Nisannu del secolare 24 Giugno del 587bc.

    A distanza di oltre 2600 anni fa da oggi, a motivo della precessione degli equinozi, il Nord Polare non era indicato dall’attuale stella Polaris del Carro Minore, ma da una stella che era circa 14 gradi più a Est, la stella 5UMi.

    In pratica il Nord, allora, era mirato sul Carro Minore, puntando due stelle del carro maggiore, la Alula Borealis [3] o zampa anteriore dell’Orsa Maggiore, con la Phad [4] del Carro Maggiore.

    In tutto il diario VAT 4956, il segno «MUL SI» ricorre una sola volta; appunto in questo rigo obverse 14.

    Pertanto, diventa ovvio che sia una specifica registrazione riferita alla «stella Nord», logo, che poteva anche ricordare il suo essere associata a una vicina stella brillante «SI o Luminosa» (Denebola) per la sua misurazione.

    A inizio rigo obverse 14 è la registrazione del valore di 1 cubito (1 KÙŠ).
    Quel valore, che Sachs nel contesto del 568bc relaziona con «1? Cubito», non è riferito al giorno 4 o 5, ma è il continuo del rigo obverse 13 e si riferisce alla misura registrata durante il terzo giorno ed era misurata fra Venere e Mercurio; appunto con 4 gradi.

    Il rigo termina con i loghi: «GE6 6 SAG GE6 [….]» (Notte del sesto giorno, iniziata notte).

    Il resto delle informazioni è illeggibile essendo in lacuna [….].

    Se l’osservazione era riferita alla cometa Holmes che era nella costellazione dei Pesci in quei giorni, probabilmente nella parte lacunosa potevano essere stati registrati loghi simili a:
    «[… Sin ina IGI AN …]» (luna in opposizione a (AN come divinità ignota?).
    Il logo «SIG» (uguali) all’inizio di rigo obverse 15, ma relativo alla riga precedente, poteva suggerire che la Luna e la Cometa fossero allo stesso livello di altezza (uguali o SIG).
    Questa ipotesi è illustrata in 16_diapositiva/1 e 2.

    Nel 568bc, non ci sono sufficienti corrispondenze con quanto è registrato per questo quinto giorno in rigo obverse 14.

    Sachs, non riferisce una specifica stella, ma solo relaziona:
    «La Luna passa verso Est 1 cubito la brillante stella della fine del piede del Leone».

    Più approssimativo di così…..

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    00 27/08/2014 11:53
    rigo Obverse 14 del VAT 4956 per il 587bc

    15_diap_2



    L’elaborato della foto che illustra il cielo astronomico del quinto giorno del terzo mese Simanu del 587bc, si commenta praticamente da solo.

    Il riferimento evidenziato con la freccia celeste di fianco alla locandina, che misura la stella Porrima della Vergine posizionata di fronte alla Luna nella misura di un cubito (o 4 gradi), non è ovviamente registrata nel rigo preso qui in esame, ed è stata evidenziata esclusivamente come possibile misura multipla riferita al valore registrato di un cubito.

    La riferisco solo perché potrebbe far parte di quelle «misure multiple» tipiche degli astronomi babilonesi nel periodo sotto il regno di Nabucodonosor II.
    Di fatto, dal punto di vista astronomico, la luna era di fronte a tale stella (Porrima della Vergine) nella misura di 4 gradi riferibili al cubito citato nella riga.

    Il logo «entra (ANA)», è riferito all’entrata della Luna nella costellazione della Vergine «vista» con riferimento sulla linea dell’orizzonte visibile dalla torre di Babilonia.

    Tale osservazione, è quindi giocoforza effettuata mentre la luna si appressa a tramontare, mentre il suo movimento orbitale nel cielo la vede spostarsi fra le stelle nella misura di circa un grado ogni due ore da Ovest verso Est.

    Il satellite, incrocia (DIB) la stella Denebola, in quanto in tale lento movimento la Luna sta sorpassando tale stella mentre «entra» otticamente nella costellazione della Vergine.

    Devo ricordare, che le osservazioni degli astronomi babilonesi erano prevalentemente «visive» o alla «vista (IGI)».

    Tentare di relazionarle con riferimenti di coordinate celesti come ora possiamo fare, è fuori luogo e pure fuorviante.
    Non sempre l’osservazione visiva corrisponde a precise coordinate celesti.

    Esempio.

    Se riferisco due stelle parallele fra loro la sera a Est, posso dire che la stella A sia a Est della stella B.
    La stessa osservazione però, effettuata circa 12 ore dopo o verso il mattino, osservata a Ovest stavolta, mi costringerebbe, dal punto di vista «visivo» a dire (correttamente) che la stella A sia a Ovest della stella B.
    Eppure, le coordinate celesti delle due stelle restano astronomicamente ed esattamente le stesse.

    Dico questo, per il fatto che ho notato spesso alcune persone poco informate, le quali riferiscono coordinate celesti per asserire una precisa posizione di un astro al fine di mostrarlo compatibile con la diversa datazione al 568bc.

    I babilonesi non conoscevano le notazioni in coordinate celesti, anche se la loro comprensione del cielo astrale, specialmente se riferita allo zodiaco, era a dir poco eccezionale.

    Già durante il regno di Nabucodonosor stavano comprendendo l’utilità di indicare gli astri anche riferendoli a coordinate tipo «altezza» e «azimut», tecnica che certamente nel periodo Seleucide fu molto più perfezionata, forse pure con l’ausilio di adeguati e nuovi strumenti.

    Nelle mie verifiche, che trovano riscontri ben precisi, uso appunto il concetto di «vista a occhio nudo», in quanto mi permette di interpretare o comprendere più correttamente ciò che gli astronomi babilonesi registrarono e come lo registrarono.

    monseppe2

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