La Bibbia conferma il 607 a.e.v. come 18° di Nabucodonosor II Gerusalemme Fu distrutta nel 607 a.e.v. durante i 18° anno di Nabucodonosor II

Rigo 05 Reverse - VAT 4956

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    00 28/03/2015 19:02
    Ultimo avvistamento cometa Machholz 2 (G) e suo passaggio nel 625bc



    La posizione di Giove, se si stima come è attualmente accreditato il diario astronomico VAT4956 per il secolare 567bc in occasione del 37esimo anno di regno di Nabucodonosor II, sarebbe osservabile in Sagittario.

    Il logo «PA-BIL» in questo caso, sarebbe correttamente tradotto come Sagittario.
    Non trovo però chiare corrispondenze sulle misure o sulla stella alla quale siano riferite le misure per Giove, senza contare il fatto che Sachs del tutto ignora la definizione di «ki-şir (lo traduce 'spalla'?)» di rigo reverse 5.

    Inoltre, per il 567bc il mese XI, ZIZ, riscontro una differenza nel calcolo del "na", di un grado o un tempo calcolato di 65 minuti contro i corretti 58 minuti fra tramonto sole e tramonto Luna nel primo giorno del mese.

    Le stelle del muso del Toro sono particolarmente rosse, e la biforcazione (ramo) sopra alla stella Hyadum I, è ben evidente.
    In tal caso, almeno per il 586bc o 38esimo anno del regno di Nabucodonosor II, è pure corretta una traduzione basata sui significati più letterali di PA e di BIL (ramo di fuoco o infuocato).

    In diapositiva/2 metto una foto che illustra bene la posizione di Giove rispetto al colore rossastro delle stelle della testa del Toro. Non avrei potuto fare questa diversa traduzione (più letterale) se fosse evidentemente leggibile pure il logo «SAG dopo PA-BIL», il quale, essendo in lacuna, non può essere smentito né confermato.

    La cometa Machholz 2 (G) con questo avvistamento, può definirsi in sua ultima visibilità (stava tramontando); presto sarebbe stata anche in ultima apparizione, in quanto poi anche sapendone la posizione approssimativa nei giorni seguenti, sarebbe stato difficile poterla percepire visivamente o senza l’ausilio di apparecchi che ingrandiscano (che a quei tempi non c’erano).

    Essa è comunque identificata dallo stesso logo «ki-şir» che fu usato per l’avvistamento nei Pesci nel mese precedente e registrato in rigo reverse 2; pertanto non posso assolutamente escluderla o solo pensare che non si tratti di lei. Le misure corrispondono troppo bene per poterla ignorare, e sono illustrate nella successiva diapositiva.

    La misurazione in «na», se fatta per la Luna, implica il calcolare pure lo spostamento orbitale nel cielo stellato che il satellite compie nel frattempo che è contato il tempo dal tramonto del sole al suo tramonto stesso.
    Questo spostamento compiuto dalla luna lungo la sua orbita, è stato da me evidenziato con una piccola freccia rossa nelle foto della diapositiva.

    La Luna, infatti, nel tempo di circa un’ora, si sposta da Ovest verso Est di mezzo grado, o per la misura di un suo completo disco; pertanto, nella foto a destra, ho evidenziato anche la sua distanza angolare dal sole, dopo i 58 minuti del conteggio «na» indentato dal cerchietto arancione nelle locandine del tempo, indicando nella foto a destra quella che risulta essere l’effettiva misura (angolare o interstellare in questo caso) segnata nel reperto; ovvero 14 gradi e 30 primi.

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    00 28/03/2015 19:31
    rigo 5 Reverse_ parte 2



    «SI-GIN» può essere correttamente tradotto «soffia il vento del Nord» dove il contesto della riga (se meteorologico) lo rende giustificabile.
    Questa traduzione, non è però rigidamente applicabile.
    Il significato alternativo può essere: «corna (SI) direzione o indicare (GIN)» e, applicato alla Luna, renderebbe il senso di: «la falce (corna) indica».
    Sarà il contesto, se meteorologico o se astronomico, a determinarne il più attendibile significato.

    «i-nu-šú», tradotto da Sachs (nel contesto del 567bc) col poco preciso: «in quel tempo», nel contesto astronomico del 586bc, pare più appropriato che debba essere tradotto in:
    «non uscire da (o restare in) Ovest».

    Probabilmente, tale specifica, essendo data a inizio mese, voleva ricordare all’astronomo che non era in fase di osservazione Saturno, osservato per due volte a inizio mese in parte obverse e che nel 586bc era ormai posizionato davanti alla costellazione del Leone la quale, al momento del conteggio na e dell’avvistamento di ki-şir e di Giove, era osservabile guardando verso Est.
    Questa stessa mia diversa traduzione, nel 567bc, avrebbe poco senso in quanto Giove sarebbe visibile proprio guardando a Est, e solo circa 9 ore dopo il momento del conteggio na per la Luna del primo giorno.

    L’inclinazione dell’orbita lunare oscilla rispetto all’eclittica nella misura di più o meno 5 gradi. La falce della Luna, pertanto, sarà orientata nel senso dell’orbita lunare, e poteva allora essere usata per indicare un angolo di osservazione suggerito appunto dall’orbita lunare stessa che, nel 586bc, il primo giorno del XI mese, indicava proprio fra la cometa e Giove, a sinistra dell’eclittica, come illustrato nelle piccole foto inserite in alto a destra dell’elaborato in diapositiva.
    Per ingrandire, purtroppo, occorre usare il file.ppt che al presente non rendo ancora disponibile, per questo ho ingrandito un particolare della falce della Luna in alto a destra.

    Nel verificare questa situazione astrale, mi trovo nuovamente di fronte a una possibile misurazione multipla come già riscontrato in altre righe del diario.
    Col solo valore del cubito astronomico (quattro gradi), sarebbero registrate:
    la distanza di Giove dalla Pleiadi,
    l’altezza di Giove dalla cometa o orizzonte visibile,
    e la distanza di Giove dalla Hyadum I che forma la biforcazione (il ramo) del muso del Toro.

    Tale misura di un cubito = 4 gradi, fu presa con precisione e velocemente, semplicemente campionandola con quella delle stelline [4] e [5] della zampa sinistra del Toro, evidenziata dalla freccia rossa.
    Con tale riferimento di un cubito, si poteva pure stimare che Giove era a otto gradi (o due cubiti) a Ovest della cometa la quale stava tramontando proprio sul punto cardinale Ovest. Scusate se è poco.

    Tutto questo evidenzia come «osservata» la cometa Machholz 2 (G) che nel reperto VAT 4956 in parte reverse, fu indentata per due volte col logo: «ki-şir».

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    00 28/03/2015 19:42
    Rigo reverse 5 - parte 2



    Le diapositive precedenti confermano dal punto di vista astronomico e giustificano l’interpretazione di questa riga reverse 5 del VAT 4956 al 586bc.

    Importante, è il ritorno della cometa Machholz 2 (G) la quale, dopo 7 sue orbite, dal suo possibile avvistamento da parte di Nabucodonosor e dei suoi amici che tornavano dall’Egitto in Babilonia passando per il deserto nel settembre del 625bc, tornò ad essere visibile nel Gennaio/Febbraio del 586bc essendo registrata come «ki-şir» proprio nel VAT 4956 nelle righe reverse 2 e 5.

    Nel 625bc la cometa, avendo una magnitudo intorno a 2, era visibilissima mentre transitava incrociando la stella Arturo; NON poteva non essere stata avvistata, in quanto per quasi tutto il mese di Ulûlu regolare del 625bc fu possibile vederla.

    La cometa ha un periodo orbitale breve di 5,5 anni che, per 7 dei suoi cicli, assommano a 38 anni e mezzo circa.
    Contando dal 12 Settembre del 625bc, tali 38 anni e cinque mesi, si giunge al secolare 12 Febbraio del 586bc, o XI mese (ZIZ) babilonese, durante il primo giorno di tale mese.

    Una cometa, pur ritornando ad incrociare l’orbita terrestre (o passando nella sua vicinanze), non è visibile spesso in quanto la sua visibilità dipenderà dal momento dell’anno, o posizione orbitale della terra al momento del passaggio della cometa.

    In questo caso, come mostrano le verifiche finora relazionate, la cometa Machholz 2 (G) (ki-şir) passò, divenendo visibile, vicino alla terra sia nel 625bc che nel 586bc.

    Normalmente, a meno che una cometa non sia eclatante, come lo fu per esempio la Hale-Bopp, oggi tende a passare inosservata e solo astronomi riescono talvolta a vederla.
    Nell’osservatorio o ziggurat di Babilonia, il cielo era osservato giornalmente, tutte le notti che esso fosse sufficientemente Sereno. Le aree di cielo (relative alle fasce delle costellazioni), erano conosciute a menadito dagli addetti ai lavori, che sapevano la posizione di stelle anche di scarso potere luminoso come esempio per la Rho Leo e stelle fisse anche fino a magnitudo 6 e forse anche oltre, grazie ai cieli «puliti» che allora potevano avere, senza foschie smog e polveri sottili particolari.

    Se nell’area di una costellazione era in movimento veloce un corpo celeste (spostandosi di circa un grado ogni giorno), seppure era piccolo o poco luminoso, essi lo potevano rilevare memorizzando ed osservando di giorno in giorno quella particolare area di cielo ma se non lo registravano, noi oggi non possiamo sapere cosa osservarono.
    Le registrazioni di rigo 2 e 5 reverse del VAT 4956, ci lasciano oggi forti riferimenti in questo senso.

    Essendo riferita come «ki-şir» in due righe dal VAT 4956, e trovando pure conferma astronomica di una sua presenza entro uno dei cicli orbitali di tale cometa nel 12 settembre del 625bc, associabile durante la vita di uno specifico re come Nabucodonosor, e in occasione di un evento storico registrato, diventa astronomicamente provato che tale diario sia da stimare per il 587/586bc e quindi in occasione del trentottesimo anno del regno di Nabucodonosor II su Babilonia.

    Le evidenze a favore del diario VAT 4956 da leggersi come osservato durante il secolare 587/586bc e in occasione del 38esimo anno di regno per Nabucodonosor II su Babilonia, sono per me, a questo punto, più che sufficienti; direi eclatanti.

    Diventa ovvio che se il trentottesimo anno del regno di Nabucodonosor II iniziò nel 587bc, il suo diciottesimo anno iniziò nel 607 avanti era volgare
    Fu allora che Gerusalemme e il suo tempio furono distrutti e il popolo ebraico fu deportato in esilio in Babilonia per settanta anni.

    La bibbia «HA» ragione.

    Le vogliono rifiutare (queste evidenti verifiche)?
    Rifiutarono pure che fosse la terra a girare intorno al sole… facciano pure… La verità resta una sola!

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