00 21/08/2015 10:30
04_Ambiquità possibili misurando posizioni lunari

Le misure che hanno per oggetto la Luna, richiedono particolare attenzione durante le verifiche astronomiche dei Diari.



L’inizio della Notte (SAG GE6) indicava un limitato periodo di tempo come momento per «puntare» la misura, che andava dal tramonto del sole o almeno da quando i pianeti e poi anche le stelle di magnitudo 4 fino a 6 divenivano visibili a occhio nudo con un cielo limpido.

Il «confine», o effettiva durata del lasso di tempo di suddette parti della notte, è difficile da determinare con precisione; poco dopo che tutte le stelle fossero state chiaramente visibili, si era nella prima parte della notte (definita con USAN) che durava un paio d’ore o fino a circa le ore 22.
Seguiva la Notte (circa 4/5 ore, con GE6), e quindi iniziava l’ultima parte della notte (con ZALAG), da circa le ore 03 fino a quando poi anche le stelle più brillanti e i pianeti sparivano alla vista a occhio nudo.

Le elaborazioni sopra a sinistra e a destra nella diapositiva, praticamente rientrano nella fascia di orario definibile come (SAG GE6 «inizio della Notte»).

La riga B, Obverse B12 del BM 34362 che le registra ha inciso il seguente traslato:

«GE6 5 SAG GE6 sin ina IGI MÚL IGI šá SUḪUR MAŠ 3 KÙŠ» traducibile (contestualmente al cubito di 4 gradi) in:

«Notte del 5, inizio della notte, la Luna opposta (IGI) alla stella che (šá) opposta (IGI) il capro (SUḪUR) divide (MAŠ), 3 cubiti (12 gradi)»

*Spesso, il nome dato alle stelle conteneva pure informazioni che erano utili all’astronomo per registrate la situazione astrale osservata riducendo così lo scritto cuneiforme da usare, come si può comprendere dal sillabato specificato qui sopra per il nome della stella del Capricorno.

Con il cubito a 4 gradi che elabora le due foto a destra nella diapositiva, la misura corrisponde bene nei 12 gradi dei 3 cubiti di 4 gradi in tutti e due i casi con le stelline [2] e [4] (frecce arancioni); essendo la misura pure precisa e velocemente campionabile fra la stellina ψ Psi Cap. [4] e la β Cap. o Dabih (la testa del Capro) che è di 12 gradi angolari (freccia rossa).
Il momento della misura, fu «l’inizio della notte».

Interessante, è il fatto che nel caso delle due foto a destra, è come se fosse stata fatta anche una misurazione «multipla» per la Luna, appunto su entrambe le due stelline [2] e [4], corrispondendo il suo valore di 12 gradi in entrambe le due misurazioni fatte col cubito a 4 gradi.

Nelle due foto a sinistra col cubito a 2 gradi invece, coincide solo una volta la misura per la Luna [1] distante 6 gradi misurati in 3 cubiti a due gradi dalla stella indicata da Sachs (freccia celeste e stella Nashira [4]) nella foto in basso, mentre non ci sono «distanze di campionatura» per i sei gradi vicine alla siluette stellare della costellazione del Capricorno.

Nelle diapositive successive, sarà poi spiegato bene il tipo di misura effettuata qui nelle due elaborazioni a destra della diapositiva, che implica le stelle [2] e [4] che idealmente «dividono (MAŠ)» la parte di Capro dalla parte di Pesce nella figura mitica di suddetta costellazione.

Le due diverse misurazioni, pur non escludendosi totalmente l’una con l’altra come risultato, evidenziano un miglior riscontro quando ne sia fatta una loro valutazione col cubito a quattro gradi ma anche, questo confronto, evidenzia alcune circostanze ambigue (per le foto a sinistra) che si possono presentare durante una verifica astronomica nella quale sia specificamente riferita la Luna la quale, essendo mobile nel cielo stellato, a orari diversi, assume posizioni diverse rispetto a una stessa stella.

monseppe2

[Modificato da monseppe2 21/08/2015 10:35]
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