00 21/08/2015 11:23
05_Possibili confusioni dalle registrazioni provvisorie osservate.

Scusate la difficoltà di questa parte della verifica; non dipende da me che solo cerco di esporla.



Conoscendo il vero valore unitario del cubito astronomico babilonese (4 gradi), si riesce spesso a ricostruire con maggiore ragionevolezza e attendibilità ciò che l’astronomo osservò, anche se la registrazione di quanto vide sia giunta a noi oggi in modo parziale o lacunoso.

Le circostanze precise e simmetriche che spesso si evincono dalle misure effettuate col cubito a 4 gradi, sono decisamente più probabili e accettabili rispetto a quelle riscontrabili con un cubito che, misurando due gradi unitari, risultano essere spesso approssimative e dipendenti da un necessario e largo margine di tolleranza e di tempo verificabile (specialmente quando vi sia coinvolta la Luna); anche quando le informazioni di un giorno registrato nel diario fossero complete e specifiche.

Le elaborazioni in foto a sinistra della diapositiva mostrano bene cosa dico. Seppure sia in lacuna il valore da stimare, esso diventa ovvio e certo per la posizione dell'orbita Lunare rispetto alla stella nu-nu.

La luna (circostanza «particolare» questa), manterrà la sua distanza angolare di 10 gradi con tale stella nu-nu [1], stando sotto (SIG) di essa dalle ore 18:12 (prima apparizione della stella di campionatura ε Psc. [2]) fino a che la luna stessa, spostandosi, giungeva sotto la sua verticale verso le h. 19:35 (vedi foto a sinistra della dispositiva), e addirittura «mantenendo» la sua distanza angolare di 10 gradi fino al suo tramonto alle h. 02:34; con la Luna però, che era ora visibile sopra (di un grado o quasi parallela) alla stella nu-nu [1] ma sempre a distanza angolare di 10 gradi (o 2 ½ cubiti).

In un tempo di otto ore!
Questa circostanza, oltre a rendere buono ogni orario di osservazione durante quella notte, anche se quello «ufficiale» registrato è quello dell’inizio della notte (SAG GE6), rende la stima del valore in lacuna assegnabile con certezza a due cubiti e mezzo pari a 10 gradi angolari! (o per i pignoli), a 5 cubiti di due gradi, se tale unità di misura si desiderasse usare avvalendosi della circostanza che il suo valore in cubiti sia lacunosa e non leggibile).

Per capire l’eccezionalità di questa posizione della Luna rispetto alla stella nu-nu dei Pesci, devo ricordare che la Luna si sposta da Ovest verso Est nel cielo stellato con un movimento medio di 1 grado ogni due ore.

«Normalmente», rimisurare la Luna dopo otto ore, vedrebbe il nostro satellite spostato di ben 4 gradi verso Est rispetto alla stella nu-nu, alterando così la sua distanza «angolare» con la stella.
In questa verifica, questo spostamento angolare della Luna con la stella sembra non esserci.

«Credo», non sono un astronomo, che ciò possa accadere a motivo del fatto che l’angolo formato dall’orbita della Luna, essendo il satellite visibile sulla sua precisa verticale della stella, in quella posizione abbia «compensato» visivamente, durante la rotazione di 90 gradi compiuta in suddette otto ore, l’effettivo spostamento che il Satellite compiva verso le altre stelle.
Cosa che è possibile quando l’orbita lunare è quasi parallela alla linea dell’eclittica.

Ciò che a me risulta spesso con tanta precisione nelle verifiche misurando con il cubito a 4 gradi unitari, è ottenuto usando i riferimenti scritti nei diari astronomici, inerenti al tempo, alla misura e all’applicazione della più logica interpretazione delle registrazioni poi verificate astronomicamente, tenendo conto che le informazioni furono osservate e misurate in modo visivo; a occhio nudo.

A quei tempi, ovviamente, i babilonesi non usavano precise coordinare celesti come le usiamo e misuriamo noi oggi.

In tal senso, l’esegesi di ciò che videro deve essere in sintonia con ciò che potevano conoscere allora, ricordando che spesso gli astronomi di corte erano anche considerati «i saggi» di quel periodo per la loro notevole conoscenza (spesso mnemonica) delle stelle acquisita anche da passate generazioni.

La più «logica» ricostruzione di ciò che osservarono e registrarono alle righe B12 e B13 della parte B obverse del BM 34362, superando la limitazione della parte in lacuna, è quella che qui illustro nella dispositiva; risultato ottenibile solo grazie a una base di misura avente il cubito che corrisponda al valore di 4 gradi sessagesimali.

Nella foto a destra è elaborato il giorno successivo al 10°, ovvero il giorno 11* di APIN; a questo punto, la posizione della Luna, diventa: «obbligata».

Anche in quest’osservazione però, il valore possibilmente misurato in relazione alla Luna è in un’ennesima parte di [Lacuna].

Unico riferimento attendibile, è che essa (la Luna), all’inizio della notte (SAG-GE6), o prima della prima parte della notte (USAN) era «dietro (ár)» ad [Hamal, o All’ariete].

In pratica, era osservato che la Luna era entrata in Ariete (riferita alla sua principale stella) per 10 gradi o 2 ½ cubiti, (vedi freccia arancione da Luna fino a segmento verde) mentre il giorno precedente il satellite era ancora nella banda o Nastro dei Pesci.

* In questo giorno 11 di APIN, furono osservate diverse posizioni relative sia alla Luna con le Pleiadi e sia a Marte e a Mercurio.

Fu osservato che la Luna, otre che ad essere sotto o di fronte ad Hamal [2] 10 gradi (2 ½ cubiti) era anche sotto alla stella Aldebaran [7] nella stessa misura (vedi segmento verde) ed era «anche» (o nello stesso momento o alle ore L.T. 21:31) sotto alle Pleiadi [6] ma nella misura di 16 gradi (4 cubiti) campionati fra la stella Aldebaran [7] e la 5 Tau della costellazione del Toro (vedi anche diapositiva_6 foto a sinistra).

Verifica questa, delle Pleiadi sopra alla luna, confermata pure da una successiva possibile osservazione alle L.T. h. 02:30 del giorno secolare 16 Novembre e sempre durante 11° giorno APIN come ben illustrata in diapositiva_7.

In orario ZALÁG ma sempre durante lo stesso 11° giorno di APIN del 198bc, fu osservata la posizione di Marte che era 2/3 (due terzi di cubito, o 2° e 40’) dalla Zavijah della Vergine (vedi diapositiva_6 foto a destra) e:
Quasi subito dopo, (o circa 3 minuti dopo) e perciò sempre in orario ZALÁG, fu osservato che Mercurio sorgeva dentro la testa (SAG) dello Scorpione stando 40 minuti di grado (o 4 SI) sopra «l’occhio» dello Scorpione (la stella ω1 Sco, illustrato sempre in diapositiva_6 nelle piccole foto).

Al mattino registrato nel diario come 10 APIN (osservazione del secolare 15/11/198bc della Luna nel nastro dei Pesci), Mercurio era sotto Grafias (2 gradi) e sopra a Graffias (un grado e 20 primi); pertanto «non poteva essere l’osservazione che lo regista come essere a distanza di 4 dita» (20 minuti di grado per Sachs, 40 minuti di grado per il cubito di 4 gradi), evidenziando la confusione che fu fatta nella composizione finale del completo diario astronomico per quei due giorni osservati (il decimo e l’undicesimo).

I risultati delle osservazioni di Luna 4 cubiti sotto Pleiadi e Marte due terzi di cubito in Vergine, e di Mercurio 4 dita in Scorpione, furono poi (erroneamente) registrati come occorsi:
quello di Mercurio, in decimo giorno
e gli altri come se fossero stati osservati durante il «dodicesimo giorno».

Che ci fosse della confusione nell’archiviazione delle registrazioni provvisorie usate poi al momento della compilazione dell’intero diario è pertanto fortemente presumibile.

La confusione può essere stata generata dalla doppia specifica di orario ZALÁG che facilmente fece associare i due eventi osservati nello stesso 11 APIN, in due giorni diversi: quello riferito a Mercurio prima (appunto registrato in 10° giorno), e quello riferito a Marte dopo, che per «logica» fu associato a un diverso giorno, appunto il 12° registrato nel reperto, per la successiva «doppia osservazione di Luna sotto le Pleiadi del giorno 11 APIN».

Un’osservazione, fu quella al momento della misura della luna con 10 gradi dietro all’Ariete (freccia arancione nella foto a destra), e l’altra, ovvia anche se non registrata, che è illustrata in diapositava_7, era quella che «confermava» la Luna sotto le Pleiadi con 4 cubiti verso ole ore 02:30.

È proprio la consapevolezza che:
Il cubito astronomico babilonese misuri 4 gradi sessagesimali quella che aiuta a comprendere questo caotico ma pure facile e possibile errore di trascrizione delle parti provvisorie osservate, quando poi furono scritte nell’unico testo che compose l’intero diario del 198bc.

Nel giorno 12° di APIN infatti, la Luna era malamente (non precisissima) a circa otto gradi sotto le Pleiadi (usando il cubito di due gradi), trovandosi quindi in posizione discordante con quanto finora verificato e attestato da numerose e precise misurazioni, mentre Marte non era più a buona misura con la stella Zavijah della Vergine, né col cubito di quattro gradi e tantomeno con quello di due gradi.

monseppe2
[Modificato da monseppe2 17/01/2016 11:22]
--------------------------------------------------------------
Ricercatore indipendente.
--------------------------------------------------------------
La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.