00 21/08/2015 12:00
06_Possibili confusioni nelle registrazioni provvisorie osservate.

Continua la verifica dei giorni 10 e 11 APIN del 198bc.



Dopo la misura sulla stella nu-nu dei Pesci del 10° giorno, e dopo l’osservazione del successivo 11° giorno di APIN relativa ad Hamal illustrata nella foto a sinistra, e dopo aver misurato pure La luna essere sotto la Pleiadi di 4 cubiti o 16 gradi (come confermato anche in diapostiva_7), alle ore 05:08 (e quindi a iniziato orario di «ZALÁG») e misurato riferendone il tempo al sorgere di Mercurio, Marte [3] poteva essere stimato a circa 2 gradi e 40 primi = 2/3 di cubito di 4 gradi dalla stella Zavijah [4] (GÌR ár šà UR A) della Vergine.

Già al sorgere della Zavijah Marte poteva essere misurato bene alle ore L.T. 23:55 del giorno 15 Novembre del 198bc ma la specifica di «ZALÁG» obbliga a verificare la misurazione ad un diverso orario o oltre quattro ore dopo, alle ore 05:08 (a sorgere di Mercurio); forse fu fatta a tale orario per verificare il piccolo spostamento del pianeta (Marte) dopo circa cinque ore e pure per stimare la corrispondenza della misura da osservazione su orizzonte a osservazione alta 72 gradi (forse per eventuale stima della chiusura ottica dell’angolo azimutale) paragonando (campionando) la distanza angolare fra le stelle 65 Uma [1] e la omicron Vir. [2].

Con il sistema del «campionamento» (vedi freccia rossa nella foto a destra), calibrando un nonio sulla distanza interstellare a loro nota (fra le stelle [1] e [2]) vicine a Marte [3] a quell’altezza (72°), bastava riportare la misura riferendola (o puntandola) su Marte per costatare la sua distanza esatta dalle due stelle della testa della Vergine.

Anche non fosse stata nota all’astronomo la distanza fra le due stelline [1] e [2], essa poteva essere stata presa esatta di 2° e 40’ al momento del sorgere della Zavijah, lungo la linea dell’orizzonte.

Questa verifica, che osserva Marte (un pianeta) con una misura specifica come quella di due terzi di cubito, diventa importante per avvalorare il cubito in 4 gradi sessagesimali.
La tolleranza, verso la Zavijah [4], è di un dito esatto (10 minuti di grado).

Se la misura fosse stata fatta il giorno dopo (o nel 12° giorno come registrato nel reperto) essendo allora Marte a soli due gradi dalla Zavijah, bastava registrare il valore di mezzo cubito (o un cubito di due gradi); ma se tale cubito segnava due gradi unitari, allora comunque la distanza di Marte non sarebbe stata ben corrispondente in ogni caso sbagliando di un grado.
La specifica misura di due terzi di cubito non lascia alternative, essendo decisamente a favore del cubito di 4 gradi.

Da quanto mi è dato di comprendere, «Mercurio» fu misurato sia il giorno undici e sia il giorno dodici, sempre a suo sorgere.

E poiché avevano probabilmente misurato l’altezza delle Pleiadi anche in seguito, nella notte del giorno 11 (vedi diapositiva_7), la seguente misura di Mercurio del dodicesimo giorno fu associata assieme a quest'ultima inerente Luna 4 cubiti sotto le Pleiadi, appunto al dodicesimo giorno.
Perché dico questo.

Nella diapositiva, le due foto a destra in basso illustrano la misura di Mercurio osservata durante il giorno undici.

Mercurio era praticamente a contatto della stella Graffias dello Scorpione (tre minuti di grado sotto di essa).

Evidentemente L’astronomo sapeva o misurò che in altezza, dalla stella Graffias alla stella omega1 Sco, erano appunto 40 minuti di grado o 4 dita. Ne registrò così negli appunti provvisori tale valore.

Il giorno seguente, o il dodicesimo giorno, l’astronomo poté accorgersi che Mercurio si era addentrato nello Scorpione stando a una misura più «interessante» ma sempre di 4 dita; «angolari» dalla stella v (Nu) Sco, e in altezza a 4 dita sotto la stella omega2 Sco.

«Dimenticando» forse la prima veloce osservazione delle Pleiadi sopra alla Luna all’inizio della notte, ricordò forse la misura dei 4 cubiti dell’osservazione successiva, associandola all’appunto provvisorio del dodicesimo giorno.

In diapositiva_7 includo una verifica del giorno 12 per Mercurio, per illustrare la particolarità della misura con 4 dita(40 minuti di grado), che forse è all’origine anche della possibile errata registrazione di giorno della misura i 4 cubiti fra Luna e Pleiadi.

In Breve.

La Luna a 4 cubiti sotto le Pleiadi fu osservata nell’undicesimo giorno di APIN, già all’inizio della notte, quando fu fatta la misura di 10 gradi dietro ad Hamal dell’Ariete.

Fu poi confermata la sua misura di 16 gradi durante la notte sempre del giorno undici; infine fu osservato Mercurio (sempre in giorno 11) essere 4 dita sotto la Graffias dello Scorpione.

Il giorno successivo, (il dodicesimo giorno) l’astronomo probabilmente osservò nuovamente Mercurio che era meglio posto a misura angolare dalla v Sco e pure sotto la stella omega Sco con le stesse 4 dita (vedi diapositiva_7 la foto inserita in alto) e preferì registrare negli appunti provvisori questa osservazione.

Poi, nella composizione del diario completo, fu associata (in modo non corretto) assieme alla prima misura fatta nell’undicesimo giorno quando fu osservata pure la Luna 10 gradi dietro ad Hamal (e 10 gradi sotto la stella Aldebaran del Toro; vedi segmento verde su cerchio di 10° di raggio tratteggiato) e pure a 16 gradi sotto le Pleiadi.
Non si sono alternative astronomiche al riguardo

Quindi il tempo misurato non è stato da me «accomodato» in nessun modo verificando il cubito a 4 gradi; piuttosto, è la corretta misura del cubito che mi aiuta a capire ciò che realmente osservarono gli astronomi di quel lontano tempo.

Le misure scritte nei diari astronomici, come anche nel VAT 4956, in diverse occasioni coincidono precise riguardo alla Luna specialmente quando, come puntamento del momento della misura, sia verificata col sorgere o col tramontare di Mercurio (o di altro importante corpo celeste).

Per la foto a sinistra della diapositiva, all’inizio (SAG GE6) della notte, dello stesso 11° giorno babilonese, il bilanciamento «LÁL» riferito è quello della LUNA con la stellina (ξ Xi Tau indentata col cerchietto bianco); stellina, che assieme alla Omicron tau e Nu tau, marca l’ingresso nella costellazione del Toro.

La Luna, tramonterà dopo la stella Hamal dell’Ariete, essendo così ben definibili (o confermate) le Pleiadi essere alte 16 gradi (o 4 cubiti) dietro di essa al momento del suo inizio di tramonto alle ore 03:47 nel giorno 16 Novembre del 198bc (vedi diapositiva_7).

Trovo ancora una volta confermato (in questo caso, dovrei pure dire: «provato») il valore di 4 gradi che corrisponde molto meglio di un dubbioso e impreciso valore di due gradi.

monseppe2

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Ricercatore indipendente.
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