00 08/03/2022 10:32
Parte.-3
- Secondo la generazione dei Leali. - 1914 -1998 - Pagina 3
1). La D.L. WT 1/11/1995 ha ben chiarito che la generazione di cui parla Gesù in Matt. 24:34 è una generazione malvagia che, pur vedendo i vari aspetti del segno “composito”, non presta attenzione, facendo orecchi sordi. Il capitolo 23 di Matteo rende bene l'idea. La WT di cui sopra faceva anche notare che riguardo a tale generazione (malvagia), non è stato definito nessun tempo specifico così da doverne contare la durata. In Matt. 23:36 però, Gesù disse “...Tutte queste cose verranno su questa generazione...”; quindi, alcuni di loro avrebbero “ora” visto [storicamente] l'intero segno composito, e avendolo ignorato, saranno presenti al momento del “loro” giudizio durante quella generazione malvagia che subirà il giudizio. Tale generazione (malvagia) può essere composta sia da persone del 1914 e che erano già attempate, sia da persone nate da poco. Pertanto, in senso assoluto, mi pare di capire che la generazione dei malvagi di cui si parla, comprende generazionalmente l'arco di vita che va almeno dal 1874 e fino alla fine; o circa di 150 anni. Matt. 23:34 fa capire che la fine poteva venire in un momento qualsiasi di tale periodo, e sarebbe sopraggiunta proprio “mentre” saranno ancora impegnati a operare contro i profeti e gli insegnanti che sarebbero stati mandati a loro. Comunque, dopo che avranno fatto ciò, alcune persone della generazione malvagia (geneà) che era in vita nel 1914/28, potrebbero essere (avendo 96 anni), presenti pure al loro stesso giudizio in Har-Maghedon.
2).
Non poter conoscere “il giorno e l’ora”, significa forse che non sapremo proprio nulla con un certo anticipo? Non necessariamente. Geova in passato ha avvertito per tempo almeno la generazione (geneà) che gli era leale, onde potessero fare i passi necessari per compiere la volontà di Dio per loro. Questo affinché, in tali difficili momenti, fossero dovutamente rafforzati per affrontare con successo le difficoltà che i suoi giusti giudizi comunque comportano anche per i suoi leali. Infatti, la fine coglierà di sorpresa, “non si avvidero di nulla”, quella generazione malvagia di Matt. 24:34. Non altrettanto sarà per chi, come Noè, cammina col vero Dio. Anche nel 66, i cristiani furono desti all'avviso di Gesù in Matt 24;15-20 uscendo da Gerusalemme con urgenza e fuggendo ai monti, nella Decapoli quando videro il “segno” di Gerusalemme circondata da eserciti accampati; mentre i giudei, ignorando ogni evidenza, “non si avvidero di nulla”, pensando di poter continuare a vivere secondo i loro costumi contrari alla volontà di Dio. Non durarono a lungo però; furono sorpresi, essendo intrappolati e uccisi quando nel 70 Tito tornò distruggendo Gerusalemme. I fedeli cristiani, o la generazione dei leali, dovutamente avvertiti e desti ai moniti dati da Geova per mezzo di Gesù, ebbero salva la vita e continuarono a servire Dio con lealtà. Geova non cambia, e il suo amore per i suoi “leali” [siano unti o grande folla] sarà evidente. Quale “padre” non avverte un figlio che è in pericolo?
3).
Se quindi Matt. 34:24 non può più essere usata come si pensava in passato (sulla durata della vita), significa che Geova ci abbia lasciato senza informazioni al riguardo? Saremo anche noi, i suoi leali, colti di sorpresa? Non necessariamente se, come i discepoli di Cristo, usiamo il dovuto discernimento: “Perciò, quando scorgerete la cosa disgustante che causa desolazione, dichiarata per mezzo del profeta Daniele, stabilita in un luogo santo (il lettore usi discernimento), 16 allora quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti” (Matteo 24:15, 16). Le scritture che sembrano sostenere questo punto sono: (Dan. 9:1-4); (Gen. 18:17); e (Amos 3:7, 8) “...Poiché il Sovrano Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori, i profeti. 8 C’è un leone che ha ruggito! Chi non avrà timore? Il Sovrano Signore Geova stesso ha parlato! Chi non profetizzerà?’. Paolo, in 1 Cor. 10:11, illustra uno dei modi con i quali i suoi leali possono essere informati di ciò che Geova stia per fare: “Queste cose accaddero loro come esempio, e sono state scritte per ammonire noi, sui quali è arrivata la fine dei sistemi di cose”. Posso quindi pensare, che dovevano esserci nella bibbia delle informazioni per chi cammina con Dio, circa i tempi in cui viviamo; altrimenti, come potremmo tenere il passo con i suoi propositi se non li conosciamo? In passato Geova ha comunicato le sue informazioni, a suo tempo, anche se non necessariamente con decenni di anticipo (o, a volte, addirittura profetizzate millenni prima). Anche per la fine di questo sistema malvagio, quindi, poco prima, o quando Lui lo riterrà opportuno; avvertirà i suoi leali con cose nuove o concedendo: “il discernimento necessario su cose vecchie” (Matteo 13:52).
4).
In maniera interessante, noto che il racconto della profetessa Anna riporta delle informazioni apparentemente non necessarie o poco usuali; es. specifica: “...ed era ormai una vedova di 84 anni...” (Luca 2:37), anche se aveva già specificato che “...era molto avanti negli anni...” (Luca 2:36). Raramente, infatti, si accenna all'età di una donna nella bibbia; perfino di Maria, la madre di Gesù, si dice poco o nulla al riguardo. Sempre riguardo ad Anna, è detto che rimase sposata solo 7 anni, quando poteva bastare scrivere: “era vedova sin dalla sua giovinezza”. Per contro, di Simeone si dice solo che era giusto, devoto, e che su lui “Era lo spirito di Dio”. Che cosa significa tutto questo? Esamino il possibile significato, ma nel contesto degli ulteriori eventi occorsi fino a questo 2021/22.
5).
Gli avvenimenti di Anna si riferiscono tipicamente all’estate del 2bc, quando Gesù, dopo essere stato circonciso nell’ottavo giorno, giunti i quaranta giorni dopo la sua nascita, venne “presentato al tempio” secondo ciò che richiedeva la legge (purificazione del parto). Se perciò Anna aveva 84 anni nel 2bc, doveva essere nata circa nell'anno 86bc. Poiché posso ragionevolmente pensare, com’era usanza in quei tempi, che si sposò molto giovane, ciò poté avvenire all’età di 14 anni (anche Perspicacia riferisce circa tale età) e cioè circa nel 72bc. Essendo stata sposata per 7 anni, dovette essere rimasta vedova quando aveva circa 21 anni o verso il 65bc. Secondo ciò, essa stava nel tempio costantemente da circa 64 anni (Luca 2:38) vedi anche WT 15/5/1994 “Non era troppo vecchia per servire Geova” pag. 26. Di Simeone invece, sappiamo che era: “Giusto e riverente”, che “Aspettava la consolazione d’Israele”, che “Lo spirito santo era su di lui”, e che “non sarebbe morto senza aver visto il Cristo di Geova”. Sappiamo pure che doveva essere attempato. “Adesso lascia andare il tuo servitore” (Luca 2:21-35). Che cosa significano tutti questi particolari?
6).
Devo capire subito una cosa: il “bambino” che Anna vide, e che Simeone ebbe fra le sue braccia, come “esempio”, non può riferirsi, come apparentemente potrebbe sembrare, al 1914 o alla nascita del Regno nelle mani di Cristo o alla fine dei tempi dei Gentili (Riv. 12:4-5), giacché Anna era molto attempata (nel 2bc) e Simeone muore poco dopo. I fatti invece, mostrano che molta attività è stata svolta dal 1914/1919 ai nostri giorni, e (riferendo il 1998), pure molto tempo è ormai passato dal 1914 (appunti proprio 84 anni). Questo mi porta a considerare un’eventuale applicazione in un altro tempo, o in occasione di un'altra “nascita” o inizio; in altre parole, che non sia riferibile proprio al regno di Dio del 1914 come spettantegli di diritto alla scadenza dei “Tempi dei Gentili”. Il “Re” di tale regno [del 1914] cominciò a dominare “in mezzo ai suoi nemici” (Salmo 110:2). Tale altro avvenimento, comunque legato al “Regno o a un inizio di un periodo di Regno”, sembra meglio illustrare un tempo che sia legato con il regno dei 1000 anni. Il regno al quale Gesù darà inizio allora, assieme a tutti i suoi 144.000 fratelli, corregnanti e sacerdoti con lui. Sì, sto “ipotizzando” che Simeone rappresenti il “finale” rimanente dei 144.000 [che dal 1998 sono un numero “sigillato”] e Anna invece, rappresenti una “classe”, della Grande folla di altre pecore (sudditi terreni leali), che ha fedelmente servito nei cortili del tempio in aiuto degli unti. Controllo, giacché ciò che “svierebbe” qui, è quella nascita “applicabile a Gesù”, [o dal 1914] mentre, in tale allegoria, l’evento narrato dovrebbe essere invece visto o suggerirebbe, una diversa “nascita”, come quella di un veniente e “Attivo Re del Regno millenario”. Continuo a valutare se sia compreso giustamente questo pensiero.
7).
Anna - In base alle tappe tipiche del punto 5), e in base al tempo ormai effettivamente trascorso, sembra opportuno che l’esempio della classe di Anna sia posto come se lei, [come classe] fosse nata nel 1914 [in questo esempio - paradosso, = al 2bc]; diciamo, verso Ottobre. Dopo la sua nascita, essa cresce fino all’età di sposarsi; arrivando a circa 14 anni ovvero, 1914 + 14 anni = 1928. In quel tempo, la testimonianza al Regno procedeva celermente, seppure fra molte difficoltà, e il numero degli attivi unti in quell'anno pare crescesse a 44.080. Alcuni di questi però, già sentivano di non essere unti; ma non essendo ancora stata identificata la “Grande folla”, alcuni, come classe di Anna, erano ancora come “sposati”, o strettamente associati, all’unta organizzazione dei testimoni di Geova allora nota come “Associazione degli studenti biblici”. La tipica Anna [è “specificato”] restò sposata per 7 anni. Perciò nell’esempio, sarebbe fino al: 1928 + 7 anni = 1935, anno in cui fu ufficialmente identificata la “Grande folla di altre pecore” *** w52 15/3 p. 90 par. 15***. Fu, come se essa perdesse quella stretta relazione con chi era veramente unto; come se fosse, in effetti, morto il marito di Anna. (*** w21 gennaio p. 15 parr. 4-5 La grande folla loda Dio e Cristo ***). Per l'identificata grande folla, fu perciò chiaro che non erano più in una condizione paragonabile a uno stato maritale col Cristo ma che la loro speranza futura era diversa; terrena (*** w95 1/2 p. 14 par. 1***). Questa loro nuova condizione non li escludeva però dalla loro attività nei cortili del tempio e di “profeti” associati all'unto. Pur nella loro nuova condizione di vedovanza questi “leali” restarono assidui nei cortili del tempio “testimoniando il Regno stabilito [nel 1914] nelle mani di Gesù”. Di quel regno, dopo la liberazione di “Gerusalemme” (spirituale, nel 1918-19 [nuova Nazione]), Anna ha continuato, al fianco degli unti, a profetizzare [annunciare e dichiarare in anticipo], il conseguente e veniente Regno 1000rio che avrebbe infine liberato pure la parte carnale o terrena di “sudditi”, dalla schiavitù di questo mondo malvagio. A riprova di questo, nel 1938 del secolo scorso, alla commemorazione, su 69.345 presenti, solo 36.732 presero gli emblemi manifestando la loro unzione. Proseguo.
8).
Così identificata, la “Grande folla” ha servito fedelmente nel tempo, come Anna; sia in momenti difficili (1933-1945), sia in tempi relativamente più facili, non assentandosi mai dal tempio e servendo “giorno e notte” (costantemente), e rendendo servizio (predicando e aiutando gli unti anche finanziariamente), con digiuni (sacrifici e sforzi) e suppliche. Fino a quando? Luca dice che Anna aveva 84 anni! Un'età certo eccezionale per quei tempi; dice inoltre, che si avvicinò o “vide” il fanciullino al suo 40esimo giorno di vita, e che dopo di ciò essa continuava a parlarne a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme. Una domanda da farsi, pertanto, è: “chi sono questi o coloro che stavano aspettando la liberazione di Gerusalemme, ma nel suo contrapposto esempio?
9).
Ora, semplicemente contando 84 anni dal settembre/ottobre 1914 + forse 40 giorni, si arriva all'ottobre 1998 del secolo scorso. In conformità a ciò, poteva “sembrare” che tale data fosse appropriata come: nascita del regno dei 1000 anni di Cristo (che è già Re nei cieli dal 1914) e dei suoi correggiati 144.000 nel loro completo numero. Una tal cosa però non corrispose, nei tempi che seguirono. Noto invece, che Luca non disse che Anna dovesse poi morire; ma in pratica la presenta ancora più attiva di prima, e con un entusiasmo davvero maggiore; continuando a essere impegnata ad annunciare questo meraviglioso evento, a tutti quelli che “aspettavano” la liberazione di Gerusalemme [o direi, dal 1998, con maggior vigore, testimoniava il (ancora) veniente Regno millenario]. Mentre, sempre Luca, fa ben comprendere che poco dopo aver avuto fra le sue braccia il neonato atteso, “Simeone” sarebbe morto. L’attempato “Simeone”, avendo fra le braccio il neonato, disse: ...“Ora, Sovrano Signore, tu lasci andare il tuo schiavo in pace proprio come hai detto, 30 perché i miei occhi hanno visto lo strumento di salvezza 31 che hai preparato davanti a tutti i popoli, 32 luce per rimuovere il velo dagli occhi delle nazioni e gloria del tuo popolo Israele”. (Luca 2:29-32; Isaia 40:5; Genesi 46:30). Chi rappresenterebbe quindi Simeone? Cerco di capirlo.
10).
Simeone - Di quest’uomo in pratica non si sa nulla; di che tribù fosse, che età avesse o cos’altra. A parte il fatto che nel suo caso non sono indicate cariche, sembra un personaggio ignoto come lo era Melchidesech. Cerco di comprendere meglio il suo ruolo e la sua figura.
a). Era un uomo, in contrapposizione ad Anna che era una donna; nel “tipo” ricevette [fu per lui], il fanciullino fra le braccia e lo benedisse (o ne parlò bene), cosa che può far pensare che avesse una certa carica nel tempio, poiché, in base al racconto, il fatto sembra essere posto come ovvio.
b). Era profeta, poiché testimoniò il Cristo e profetizzò al suo riguardo. In ipotesi, sembra appropriato considerarlo una figura del piccolo rimanente come completato numero dei 144.000 (o dopo il 1998), e che era ancora “vivente” fino a quel momento (quando come “classe”, figurativamente, ricevette il fanciullino fra le braccia). Più particolarmente, si potrebbe considerarlo come il rappresentante o figura di tutti gli unti rimanenti che “come numero” erano stati “sugellati” [nel 1998], o riconosciuti in modo definitivo, completando, con quel rimanente, vivente in quel momento (o mentre sono ancora nella loro persona fisica), in modo definitivo, il totale numero dei Re che, nella loro persona spirituale con Gesù, avrebbero regnato nel regno millenario. Sì, potrei perciò pensare al “Simeone”, come al rappresentante del già completato rimanente degli unti che, dal 1935 erano ora, stati insieme suggellati nel 1998; confermati, come se fossero passati attraverso la morte (Romani 6:5, 7), e pertanto, dal 1998 senza più necessità di sostituzioni. Nel suo stato di “ora” sugellato e completo unto rimanente del “numero” di 144.000 elementi, questo rimanente “Simeone”, riceve[rà] fra le sue braccia quel tipico neonato, quando Gesù manifesterà la sua presenza, e in tale particolare stato, come rimanente della completa classe di unti, viventi, si unirà ai suoi fratelli. “Anna o Obed”, condurranno le altre pecore attraverso la grande tribolazione di Har-Maghedon. Vedi **Nota**

**Nota**. Il libro “Kr”, edito nel 2014, al capitolo 21 di pagina 206 in poi, suggerisce, come intendimento, che ***kr cap. 21 p. 228 par. 15 Il Regno di Dio annienta i suoi nemici*** “Sembra quindi che, a un certo punto dopo l’inizio dell’attacco a oltranza di Satana contro il popolo di Dio, gli unti che sono ancora sulla terra saranno radunati in cielo”. Così potrebbe essere, infatti. In tal caso, la presentazione del neonato messia che Simeone prese fra le sue braccia, potrebbe essere preludio alla conclusione dell’evento che segue: ***kr cap. 21 p. 226 par. 10 Il Regno di Dio annienta i suoi nemici*** “Tutti i nemici del Regno di Dio saranno allora costretti ad assistere a un avvenimento che farà aumentare la loro angoscia”. Gesù disse: “Vedranno il Figlio dell’uomo venire nelle nubi con grande potenza e gloria” (Mar. 13:26). “Questa dimostrazione soprannaturale di potenza indicherà che Gesù è venuto a emanare il giudizio”. In tal caso, alla superstite classe della profetessa Anna [qui illustrabile (anche) come classe di Obed?], ritengo che sarà demandata anche la guida dei sopravvissuti dopo la finita battaglia di Har-Maghedon. Riguardo però al “suggellamento finale”, lo stesso libro suggerisce quanto segue. *** kr cap. 21 p. 228 par. 15 Il Regno di Dio annienta i suoi nemici ***. “A quale azione di radunamento si riferisce qui Gesù? Non sta parlando del suggellamento finale del rimanente dei cristiani unti, che avrà luogo appena prima dell’inizio della grande tribolazione (Riv. 7:1-3). Inoltre, in *** w20 gennaio p. 21 Lo spirito attesta che sono figli di Dio *** COSA SIGNIFICA: Sigillo. Il sigillo diventa permanente solo qualche tempo prima che un unto muoia fedele oppure qualche tempo prima dello scoppio della grande tribolazione (Efes. 4:30; Riv. 7:2-4; vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia di aprile 2016), che riporto: *** w16 aprile p. 32 Domande dai lettori *** Cosa sono la “caparra” e il “suggello” che ciascun cristiano unto riceve da Dio? (2 Cor. 1:21, 22; nt.)
▪ Caparra. Secondo un’opera di consultazione, la parola greca tradotta “caparra” in 2 Corinti 1:22 era un termine “proprio del diritto commerciale”. Significa “pegno”, “acconto che anticipa una parte dell’intero debito ed è un riconoscimento del titolo giuridico” o “caparra che convalida un contratto”. Come descritto in 2 Corinti 5:1-5, nel caso degli unti il completo pagamento, ossia la loro ricompensa, include il rivestirsi di un corpo celeste incorruttibile. Anche il dono dell’immortalità fa parte di questa ricompensa (1 Cor. 15:48-54). Nel greco moderno si usa un’espressione simile in riferimento all’anello di fidanzamento. Questo ci ricorda il fatto che gli unti faranno parte della simbolica sposa di Cristo (2 Cor. 11:2; Riv. 21:2, 9).
▪ Suggello. Nel passato il suggello, o sigillo, era usato come firma per dimostrare la proprietà o l’autenticità, o per sottoscrivere un accordo. In senso simbolico gli unti sono “suggellati”, o marchiati, con lo spirito santo come possedimento di Dio (Efes. 1:13, 14). Comunque il suggello diviene permanente solo qualche tempo prima che un unto muoia fedele oppure qualche tempo prima dello scoppio della grande tribolazione (Efes. 4:30; Riv. 7:2-4). E: *** w20 gennaio p. 31 par. 14 “Vogliamo venire con voi” *** Quindi, se Dio decide di scegliere [(o chiama, operai di 11a ora o nel 1968)] alcune di loro poco prima della fine [(o li “suggella”, appunto nel 1998?)], di certo non dovremmo mettere in discussione la sua saggezza. (Leggi Romani 9:11, 16.) [(L’evidenziato è mio, come oggetto di riflessione)].
Sopra, o finora, l’ambiente temporale degli eventi, ha suggerito che tale “suggellamento finale” [o sugello dell’intero numero], si sia adempiuto nel 1998. La motivazione di tale anno, mi è confermata dalle troppe circostanze nelle quali tale data si presenta nella simmetria biblica e in corrispondenza con eventi occorsi in quel periodo, e che in questa relazione di studio presento anche più avanti. Lo stesso “esplosivo” aumento degli unti negli anni seguenti il 1998, col suo essere “anomalo”, lo suggerisce. Tale esplosivo aumento è, almeno dal punto di vista umano… “illogico”, e in senso spirituale pure “incoerente” col precedente diminuire del numero del rimanente per molti anni. Mi resta pertanto solo ragionevole e logico [in senso spirituale], il fatto che ciò, il suggellamento finale [dell’intero numero di 144.000], inclusi i “chiamati sostituti”, veda (fisicamente) nascere nel 1968 l’ultimo eventuale sostituito, e qualche poco tempo prima del 1998 (avendo l’età di 30 anni), sarebbe stato completato [con tutti i “sostituti”], l’intero numero dei 144.000 “provati ed approvati” (nel 1998); sì, sugellato “prima” della grande tribolazione, ma non: “appena prima”. È solo una questione di comprendere in che senso o come la “Grande tribolazione” avrà inizio. Vero; dal 1998 a tutto 2022, saranno scorsi ben 24 anni. In tal caso, dovrei intendere che: l’evento riferito nel libro “Kr”, “possa” applicarsi come: [“Suggellamento finale del rimanente dei cristiani unti viventi, che avrà [ebbe] luogo appena [prima] dell’inizio della grande tribolazione”]. Tali unti, così già suggellati, come rimanente classe di “Simeone”, saranno “rapiti” in cielo qualche tempo “dopo” il loro suggellato “numero” del 1998; appunto, al tempo della manifestazione della Gloria del Regno. Un tale “rapimento” [o mentre essi sono ancora viventi], potrebbe essere quando si è ormai nel pieno della “Grande tribolazione”, o nella fase iniziale dell’attacco (dito nella pupilla), ovvero, quando quel rimanente [ormai già suggellato dal 1998] e così raccolto al completo del suo limitato numero ancora vivente, sarà mutato in cielo partecipando poi al giudizio finale delle Nazioni. “Adesso lascia andare il tuo servitore”; ricordo, che la loro “dichiarazione di fedeltà” a Geova e al Regno [che sarà eterna], fu già fatta nel 1998, sia in cielo, e sia pubblicamente in terra, da tutta la generazione di unti, sin dal 36/1935, (e ancora viventi nel 1998), assieme ai “pochi sostituti”, che da quel tempo (1935) al 1968/1987 (credo), hanno “mantenuto” fisso, restando fedeli, il totale del numero di 144.000 unti “chiamati” nel “tempo” [dal 36 al 1968], e che fu allora suggellato; appunto, nel 1998. **Fine nota**

[Credo] che saranno fornite da Geova, in quel tempo finale, importanti istruzioni riorganizzative nella breve attesa dei primi risuscitati eccellenti (Abraamo, Giacobbe, Mosè, Davide e altri) i quali dovranno occupare i loro posti assegnati. Come rimanente classe di Simeone, ormai suggellata, [“da dopo” l’evento del sugellato numero finale nel 1998], sarà come se già essi “vedessero” il Regno millenario “manifestarsi” e divenire così teocraticamente operante. È per loro, come fosse “nato" [o come caparra], fra le loro braccia. La sua prossima manifestazione “potente” > [“Gappata?” di 26 anni, dal 1998 (dedotto da 1914 + 84 = 1998), + 21 + 5 anni a X], adempirà questo evento; la classe di Simeone, sarà “lasciata andare” Genesi 46:30. Saranno allora mutati in cielo, per completare la sposa celeste del Cristo nel loro totale numero dei 144.000 e, concluso Har-Maghedon, celebreranno il matrimonio con l'agnello che darà, col Re e loro sposo, il via ufficiale al regno dei 1000 anni; ma solo dopo aver partecipato essi stessi all’esecutivo giudizio finale delle Nazioni. In pratica, la figura di quel Regno millenario, nato [come bambino] “da” che la rimanente classe, raffigurata da Simeone, fece “pubblico voto” nel 1998 per il suggellamento dell’approvato intero numero di 144.000, vedrà il figlio [ora adulto], quando si sarà manifestato “come RE di un Regno millenario”, e sarà mutata in cielo partecipando così al giudizio finale. La direttiva teocratica sulla terra sarà affidata poi ai “Figli in luogo degli antenati”, ma già da subito, come classe di Obed, a quel tempo ormai (matura)“o ben svezzata (Rbi8 Rut 4:16)”, quella classe condurrà i superstiti di Har-Maghedon in quel “Regno millenario”. A suo tempo, si affiancheranno ai fedeli personaggi del passato come Giovanni battista; uomini fedeli e fidati, che saranno [come incarico], come dei principi sulla terra. Nel frattempo, o da quel momento (Luca 2:38), la classe di Anna, che fu illustrata come essere ancora in vita e attiva (non essendo fatto alcun cenno alla sua morte), cosa avrebbe fatto o avrebbe dovuto fare? Da chi sarebbe stata composta? Esamino anche quest’aspetto.
11).
Ovviamente, l'opera di Matteo 24:14, di “testimonianza” del 1914 come “tempo” della fine, sarà certo finita con l'inizio della grande tribolazione finale (quella che “non si ripeterà mai più”), o al più tardi con le dichiarazioni delle notizie dal Nord (Daniele 11:44). Poi, finita anche l'opera di testimonianza per la distruzione alle Nazioni, a seguito o prima del diretto attacco al popolo di Dio, e dopo finito Har-Maghedon… staremo a vedere (se ci saremo) cosa succederà. Che cosa significano quindi, le parole di Luca 2:38: “...E in quella stessa ora si avvicinò e rendeva grazie a Dio, parlando del [bambino] a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme.”? Esamino questo, perché il fatto, in ordine di narrazione, da parte di Luca 2:22-38 è posto “dopo”, a quello che riferisce gli eventi relativi a Simeone. L’allegoria relativa alla testimonianza di Anna, credo che debba perciò essere posta come seguente, o dopo, la “presentazione del fanciullino al Tempio” [o dopo del 1998]. Sarà, forse, conseguente al vedere [da parte della classe di “Anna”], il “Figlio dell’uomo venire nelle nubi con grande potenza e gloria”. Dopo aver “visto” tale adempimento, probabilmente mentre i pochi unti rimasti saranno mutati in cielo, forse poco prima della finale battaglia di Har-Maghedon, inizierà un’opera millenaria che sarà “continuata poi” dalla classe di Anna. Come fa ben comprendere Daniele 12:1-3, uno dei primi atti ufficiali del neonato regno millenario, forse dopo i primi principi, sembra sia proprio la risurrezione di coloro che per ultimi erano morti, e forse, per logica amorevole, certamente per primi saranno pure resuscitati i “leali” che nel frattempo erano deceduti, dalla Parusia in poi. Questi “leali”, essendo morti fedeli (ma mentre ancora attendevano la liberazione della rappresentativa Gerusalemme), non devono essere istruiti o “convertiti” come quelli della risurrezione degli “ingiusti”. Poiché si sono addormentati nella morte prima della grande tribolazione, non hanno potuto “vedere” i meravigliosi atti di forza di Geova e di Gesù, e le cose grandiose che fecero, e pertanto è a loro che, principalmente, la classe di Anna “parlerà” del “bambino” (o dell’evento compreso con la figura di “Simeone”, e degli atti potenti con i quali il regno millenario è stato stabilito durante la sua manifestazione o nella parte finale dei giorni). Lo farà, in testimonianza alla loro fede riposta in Geova, fino alla loro morte. Che gioia proveranno queste risuscitate persone, nell’udire tutte queste cose mentre vedono ora operativo, su tutta la terra il Regno di Dio nelle mani del suo Cristo, con la sua completa sede celeste (Gerusalemme) nei cieli, e con all’opera pure i suoi “leali” servitori [classe di Obed?] che, amorevolmente ubbidienti, saranno attivi sulla terra. Poi, preparata opportunamente la terra, e ben organizzati, ancora come classe di Anna, assieme ai “leali” risuscitati, sotto la direttiva dei principi su tutta la terra, e ai comandi del Re, compirà la millenaria e grandiosa opera d’istruzione per tutti i risuscitati che, a scaglioni, Geova riporterà in vita sulla terra. Ritengo saranno felici tutti quelli che faranno parte oggi di questa classe di Anna, perché “vedranno” e contribuiranno a “testimoniare” tali cose che ora sono vicine, anzi, vicinissime!
12).
Ora, un semplice calcolo mi fa capire che da 4/5 (o 13) ottobre 1914 contare 84 anni, mi porta a 4/5 (o 13) ottobre 1998. Questa è forse la data più certa fra i vari punti X delle altre considerazioni (ma che in tal caso sembra proprio riferirsi solo agli unti). Va ricordato, che tale “presupposta” data 1998 non indica l’inizio della grande tribolazione o di Har-Maghedon. Piuttosto, è da stimarsi a proposito del futuro Regno millenario di Cristo con i suoi 144.000 che, al loro completo numero e identità, erano stati “sugellati, confermati” in modo definitivo, appunto nel loro completo numero, appunto, dal 1998 del secolo scorso. E' un avvenimento gioioso. Rivendica Geova come il solo sovrano di tutto l'universo, santifica il suo gran nome; mostra che Egli è “Colui che fa divenire”; un Dio di parola! Ora, sui modelli comportamentali di Geova nel passato, noto che a proposito del Regno, Geova ha sempre dato progressive e più chiare informazioni circa i tempi e i modi di come lo avrebbe stabilito. Es. Tribù di Giuda, casa di Davide, 29, 1914 per il regno nelle mani di Cristo, alla fine dei tempi dei gentili. Queste tappe del suo proposito, sono sempre state date o annunciate col dovuto anticipo! Sono cose gioiose, e su queste non ci sono o non dovrebbero esserci problemi tali da indurre ad usare “strategie teocratiche” [o che siano da tenere “riservate”]. Non sono informazioni per gli increduli malvagi; esse sono per chi aspetta la liberazione; per coloro che con cuore sincero pregano con fervore: “Venga il tuo regno” (millenario)! Si tratta di avvenimenti futuri, anche se vicinissimi, ormai, a questa Domenica 25 febbraio 1996, [momento in cui questa parte di testo è stata originariamente digitata]. Sinceramente, a forza di sentire parlare di mesi, giorni, (in un discorso di allora fatto da un sorvegliante di circoscrizione), il 5 ottobre 1998, nel 1996, sembrava ancora lontano. Eppure, quando questo fatto accadesse (o nel 2024?), a questa verifica e aggiornamento di gennaio 2022, a parte una “temuta terza guerra” e una pestilente “influenza (Covid19)”, e un insolito numero di sismi di 6° grado Richter o superiori [ne ho notati dal 2020, quasi una quindicina ogni mese, ma fortunatamente quasi tutti in mare a questa data], ancora nulla mi sembra renderlo imminente; ma certamente è ora “molto” più vicino. Se per volontà di Geova sarò ancora fra i viventi per osservarlo quando [o se] accadrà, certamente io stesso non ne sarò sorpreso. Siccome il Regno 1000nario è sugellato (o inizia ufficialmente) con un atto matrimoniale, non si usano forse fare prima, le pubblicazioni, di un imminente matrimonio (appunto dal 1998*)? E non devono queste essere fatte con un certo anticipo, affinché non ci siano impedimenti a finché nessuno possa aver da ridire su tale unione? Chi è amico dello sposo ben dovrebbe capire queste cose. Come! Direte; in soli sedici versetti di un vangelo [fatti di Anna] era scritto tutto questo? Per me Geova fare può questo e altro; in particolare, può decidere di svelare le sue cose segrete ai suoi leali e tenerle nascoste a questa generazione malvagia e storta, che non impara mai e caparbiamente continua a resistere allo spirito di Dio, meritandosi la giusta punizione della distruzione eterna. In questi ambienti sembrano ora (almeno per me), più ragionevoli queste considerazioni sulla generazione dei leali, così comprese attraverso i fatti di Anna e di Simeone (Salmo 90:10; 14:4-5; 24:3,6; 112:2). Essi formano così una “Generazione” di coloro che unti o no, in mezzo a una malvagia, si mostrano leali al loro creatore. “6 Questa è la generazione di quelli che lo cercano, Di quelli che cercano la tua faccia, o [Dio di] Giacobbe” (Salmo 24:6). Questa generazione dei leali, fu specificato che era una “Generazione futura”; “18 Questo è scritto per la generazione futura; E il popolo che dev’essere creato loderà Iah.” (Salmo 102:18). E’ anche una “Generazione” di leali (il terreno popolo di Dio, [o: “i pii” secondo la Vianello]) che accettano il sacrificio di Gesù come riscatto e confidano nel patto per il suo regno, e che ora (da quella data (1998) in poi, l’unto, “già raccolto” e finalmente al completo nel definitivo numero e Sugellato tramite persone fisiche o rimanenti), a sua volta raccoglie [le altre pecore] in mezzo a una Generazione malvagia; come fu scritto:  “Raccogliete a me i miei leali, [i pii] quelli che concludono il mio patto sul sacrificio” (Salmo 50:5). Essendosi adempiuto quel patto sull’unto, ora “completamente raccolto”, tutti quei Leali della “grande folla” sono divenuti ora i suoi [riconosciuti] sudditi. .... *Per il “1998”, vedere poi la casistica della simmetria numerica più avanti*. Continuo però a dirmi: la natura di ciò che è spirituale insegna che le cose vanno dall'alto (o da Dio) verso il basso [anche se la linfa di una pianta va dal basso verso l’alto] e non viceversa. Per tale motivo, ancora oggi attendo e spererei che dall’alto [C.D.?], queste stesse cose siano anche chiarite. Pertanto, se Geova vorrà, tali cose seguiranno il loro giusto corso, e le informazioni, dovutamente trattate come “Cibo a suo tempo”, scenderanno dall'alto verso il basso, a beneficio dei leali per i quali sono necessarie. Poiché non voglio andare contro natura (spirituale), “Starò in attesa” [dissi sin dal 1996]. Credetemi, però… al presente, mi sembra di dover stare [ancora] in “attesa”; ma ora, mentre sono (moralmente) su una stufa ardente… Fino a quanto la mia carne imperfetta saprà resistere? Oltre 25 anni passati non bastano ancora? [imploro qui], il C.D.; fateli bastare! Ritengo che il popolo di Geova debba essere pienamente preparato per “possibili” eventi come questi. Capitemi. Tenere per “me” queste informazioni, è come derubare tutti coloro ai quali esse possono essere effettivamente utili. Ma (sì, inizio con “ma”), confido in Geova… che presto ogni cosa sarà al suo giusto posto (così spero), ma si avvicina anche il tempo di decidere in merito, e che Geova mi perdoni se sbagliassi; credo però, che potrei appunto “sbagliare”, anche e soprattutto se continuassi ad attendere, dopo questa tarda data di gennaio 2022. Lascio perciò, gli sviluppi degli eventi in mano a Geova, fino a tale tempo [gennaio 2022]; dopodiché, dovrò agire secondo quanto la mia coscienza cristiana mi suggerisce. Espressa questa mia ansia, continuo a esporre gli altri risultati di questo mio studio-ricerca; c’è ancora molto da scavare…
***chiarimento su “Generazione” degli unti”***.
Il corpo degli unti, [essendo composto da 144.000 elementi] non è “umano”. È un insieme di persone che hanno un comune e specifico destino, incarico e scopo”. Dalla sua iniziale formazione [o nascita], che fu nel 36 E.V., nel tempo, si è accresciuta fino ai nostri giorni [o fino al 1935], con persone “chiamate” da Geova, come suoi unti, ad essere “eletti”. Persone, che dovevano mantenere tale loro “unzione”, davanti a Geova, fedeli, anche nelle difficili prove che avrebbero affrontato, e fino alla loro morte; naturale o violenta che fosse.
Nella primavera del 1935, con l’ultimo che era stato “chiamato” ad essere “eletto”, e che era allora vivente, provato ed approvato da Geova, fu raggiunto il totale di 144.000 persone scelte da Geova. Quel “corpo” di unti, ora completato, dal 1935, aveva ancora viventi, sulla terra, dei “rimanenti”. Come unti, “chiamati” ad essere “eletti”, e “parte dell’intero corpo [generazionale] dei 144,000”, quei “rimanenti” del 1935 dovevano mantenersi fedeli alla loro unzione fino alla loro morte. La storia vissuta degli unti, attesta che sotto le difficili, cruente e dure prove, non tutti quei “rimanenti” morivano mantenendosi fedeli alla loro unzione. Alcuni, purtroppo, vennero meno.
Poiché il “numero” dei “chiamati e scelti da Geova” era ormai stato “completato”, e non poteva o non doveva diminuire, dal raggiunto numero totale di 144.000, furono necessarie delle “sostituzioni”. Ai sostituti, chiamati ad essere “eletti” in luogo di coloro che venivano meno, affinché non fosse “alterato” il completato numero del 1935, fu chiesta la stessa fedeltà nelle prove, fino alla loro morte.
Queste “sostituzioni” però, non potevano durare “fino ad Har-Maghedon”, in quanto ogni singolo elemento doveva mostrare, nelle prove, come i loro fratelli, la sua “unta” fedeltà a Geova che lo aveva “chiamato”, fino alla sua morte. Ma “fino a quando”?
Come ho indicato sopra e vedrò più avanti, perché l’intero “corpo generazionale” di unti, [primo gruppo] del 1935, e sostituti ([secondo gruppo], nati fino al 1968), fosse “sugellato” in modo approvato e senza riserve, da Geova, era necessaria una importante azione che solo Geova stesso poteva fare. Il terreno “luogo santo” nel quale quei fedeli unti rimanenti officiavano, doveva essere pienamente approvabile da Geova.
La millenaria presenza o “pretesa” della cristianità, impersonata dalla figura del “Tal dei Tali”, di poter officiare, come se fosse approvata, nel terreno tempio spirituale, doveva essere “rimossa”. Ciò doveva però essere fatto con giustificata azione, con un pubblico giudizio, in modo da poterla giustamente estromettere dal poter continuare ad officiare o pretendere di aver diritto di continuare ad officiare essa stessa nel terreno luogo santo. Questo (secondo i tempi stabiliti da Geova), fu fatto nel [gappato] anno 1989 [vedi l’esempio dei cantori].
Finito ogni aspetto della denuncia/processo, mediante una ufficiale e pubblica “dichiarazione di fedeltà” a Geova, i pochissimi e viventi unti rimanenti, fedeli dal 1935, e i [pochi] viventi sostituti dal 1968, nel 1998, chiusero [completarono definitivamente], l’intero corpo generazionale di unti, in modo “sugellato” [nel numero], di 144.000 eletti provati e approvati da Geova, per essere parte della sposa di Gesù.
Comprendo, con questo, che dal 1998, non ci potevano essere più “chiamate” a “sostituire” unti. Pur nella loro “imperfezione”, quel piccolo rimanente in vita di [veri] unti, per grazia di Dio, fino allo loro morte, non verrà mai più meno alla loro unzione. Satana, non potrà più vincerli, essendo la loro fedeltà resa sugellata da Geova stesso. Con ciò, comprendo pure che, come “intera generazione di unti”, [o dal 36 E.V,. al 1998], alcuni rimanenti che la rappresentano oggi, viventi sulla terra, saranno ancora in vita (vedi Simeone), quando, dopo, o alla manifestazione del figlio dell’uomo, saranno [viventi], traslati in cielo partecipando con Gesù alla battaglia finale di Har-Maghedon. E dando inizio al tanto atteso “Regno” di mille anni che renderà perfetto ogni uomo (e donna) del genere umano.

digilander.libero.it/monseppe/
[Modificato da monseppe2 05/04/2022 18:13]
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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.