38_Venere, Marte, Saturno confermano il 653bc anno intercalato
A «ulteriore dimostrazione» che in occasione del mese della battaglia di
Hiritu stavano osservando gli eventi illustrati in diapositiva_37 e in questa_38
mentre era stato
inserito un mese intercalare Addaru II, in
Colonna iv a fine rigo 14, fu registrata l’osservazione della prima e ultima apparizione di
Venere con i loghi:
«
19 dele-bat KI» (Venere in ultima apparizione), come illustrato dalla foto in vista reale in basso a sinistra.
La verifica mostrata in questa dispositiva_38, praticamente mi conferma che il «
x > (
maggiore di)
6 SI» riferisca
gradi sessagesimali come misura e
non «
dita», come finora sembra essere stato accreditato anche quando esso superi il numero di sei unità.
In un primo tempo, nel giorno
19°, (dopo l’osservazione di ultima apparizione di
Venere)
la stella dell’Ariete 41 Ari. [3] era dietro a
Marte(
MUL ḪUN-GÁ ár AN) tramontando dopo il pianeta; mentre il
Marte si appressava a tramontare (
KI), stando di fronte ad essa «
quasi»
10 gradi, (
10 SI)
meno un dito (
1 SI o dieci minuti di grado), come illustra l’elaborato a sinistra in alto; era fuori misura di «
dito» mancante, che è segnalato col piccolo segmento rosso.
Il
giorno successivo, il
20° giorno, la misura, è confermata essere di
10 gradi ora esatti, «toccando (
TE) con un dito in più» i
10 gradi che
sono ora precisi; (Vedi le misure dentro le losanghe che indicano i valori di Azimut misurati come distanza di
Marte dalla verticale della stellina
41 Ari dell’Ariete).
La misura registrata in
rigo 15, di
due gradi e trenta, che Sachs
del tutto ignora nella sua traduzione del traslato di
pagina 45 della sua relazione «N. -651», non era immediata da comprendere, non essendo indicato a cosa si riferisse.
Dal momento dell’ultima apparizione di
Venere nel
20° giorno del
mese Addaru II del 653bc, l’astronomo contò in ordine di tempo (
na) i minuti che passarono fino al momento della
prima apparizione di Saturno, (10 minuti, appunto pari a
2° e trenta primi) e ne registrò tale valore nella riga.
Tale misura è illustrata dalle due foto in basso al centro e a destra della diapositiva, che indicano il tramonto di
Venere e la prima apparizione di
Saturno. Le locandine del tempo mostrano i
dieci minuti trascorsi.
Molto probabilmente, l’appunto di un’osservazione che fu fatta nel 652bc (l’anno dopo), illustrato in diapositiva_37 nella foto a destra in basso del 15 Gennaio del 652bc, fu solo «accidentalmente» incluso nella registrazione del diario BM 32312 in
Colonna i alla riga 12, in quanto sarebbe del tutto
fuori contesto con lo stesso.
Dalla verifica astronomica che ho fatto, sembra che fosse stato effettivamente osservata la posizione di
Marte nello
Scorpione, ma poteva essere
solo nel
652bc.
Comprendo quindi le perplessità che un tale inserimento spurio possa aver creato nel tentativo di comprendere ciò che il diario astronomico stava realmente presentando.
Sono stanco.
Forse è difficile capire cosa significhi un impegno che implichi mediamente qualcosa come «almeno» quattro ore al giorno, ogni giorno, per almeno 15 anni…
(4 ore per 365 giorni per 15 anni = circa (arrotondo) 22.000 ore che divise 24 farebbero un impegno di 912 giorni (24 ore su 24) o 2 anni e mezzo di lavoro 24 ore su 24….
Scusate se è poco!).
Credo che comunque, tutto ciò che ho potuto finora mostrare e illustrare, confermi fortemente che:
Il cubito astronomico babilonese misurava un distanza interstellare di 4 gradi sessagesimali,
che era suddiviso in 24 dita di 10 minuti di grado cadauna
e che il logo «SI» che riferisce anche il «dito (come misura)» valesse solo per le prime sei unità, oltre le quali prendeva il valore di un grado per ogni unità che lo precedeva dopo le sei unità.
Pertanto, la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio, resta «confermata» al di là di ogni ragionevole dubbio, al
607 avanti la nostra era volgare (-606 astronomico), cosa che si poteva
benissimo sapere
subito semplicemente leggendo o avendo fiducia nelle
informazioni storiche della bibbia, che indicando in
70 anni l’esilio del popolo ebraico
poteva additare solo questa data.
Con le due diapositive che seguono, e che evidenziano la serietà della mia ricerca, termino qui questa relazione sul
reale valore del cubito astronomico babilonese.
monseppe2
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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
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