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Questo Forum informa su storia-archeologia-astronomia e bibbia relative al periodo Neo-Babilonese (669bc-523bc). Dimostra che Gerusalemme fu distrutta nel 607 a.E.V. e non nel 587bc attualmente accreditato.
 
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Si può sapere se siamo arrivati alla Fine?

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2022 08:42
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20/06/2022 10:28
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INTERVISTATORE. Perché ha dato al libro il titolo di: “La Ragione della Bibbia”?

MONTORI: Perché nel confronto fra la storia del periodo narrata nella bibbia e la storia secolare oggi comunemente accettata, di fronte a evidenti differenze di datazioni per il periodo Neo-Babilonese che è esaminato nel libro, stavolta, non sarà l’archeologia a confermare le informazioni storiche della Bibbia. A fare chiarezza sull’argomento, finalmente, sarà la precisa narrazione biblica della storia antica di quel periodo, la quale identificherà a “quali” reperti archeologi sia da avvalorare un’autentica (o veritiera) registrazione degli eventi e dei tempi ivi riportati, o meno. La “Ragione della Bibbia” sarà perciò come una pietra di paragone per quel travagliato periodo storico, del quale ne stimerà la corretta e vera datazione da attribuirsi effettivamente alla distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio da parte di Nabucodonosor II, e che è stata esaminata, verificata, e ampiamente dimostrata nel libro e nel suo “Compendio”. Le informazioni bibliche qui esposte sono concordi.

INTERVISTATORE. Nel libro lei si presenta come ricercatore “indipendente”. Per quale motivo?

MONTORI: Perché, anche se io fossi stato un accademico cattedrante, o un accreditato ricercatore, dovendomi in tal caso attenere alla procedura “canonica” di una ricerca accademica, non sarei mai potuto giungere a una veritiera conclusione. È appunto forse per questo motivo che studiosi e ricercatori sicuramente più qualificati e competenti di me in tali materie, non siano finora giunti a dipanare le incongruenze storiche del periodo che si riscontrano comunque. Inoltre, io mi sono avvalso di una fonte storica che è da loro spesso trascurata, e che è appunto quella registrata da millenni nella Bibbia. Ho pertanto dovuto agire “fuori degli schemi” canonici comunemente accettati, per poter “investigare” in modo “indipendente” ogni possibile aspetto che è implicato in tale ricerca. Visto dalla Terra, l’universo si muove intorno ad essa. Sappiamo però oggi, che ciò non è “verità”, ma è solo l’ovvia visione di ciò che è osservato stando sulla terra. Per comprendere in modo completo la verità in merito, è stato necessario uscire dalla Terra. Fuori dalla “Terra”, si osserva bene che essa gira su se stessa, e si comprende anche molto altro.

INTERVISTATORE. Può spiegarsi meglio?

MONTORI: Gli accademici ricercatori, sia storici, sia archeologi, sia astronomi, sia linguisti, nell’esaminare il periodo storico Neo-Babilonese da me verificato nel libro, tendono a non considerare le informazioni, almeno storiche, della Bibbia come documentalmente valide, e protendono ad ignorarle. Eppure sono proprio le informazioni storiche (e bibliche) quelle che svelano gli arcani (i misteri) che hanno reso oggi così controversa, l’effettiva sequenza storica del periodo. Per tale motivo, sono stato costretto a portare a termine un’investigativa, comparativa, e faticosa ricerca “indipendente”; possibilmente esegetica, e libera da oggettivi vincoli canonici, siano essi religiosi o accademici, per identificare gli effettivi eventi storici occorsi. Nel libro sono presentati i risultati finali di questa ventennale e complessa ricerca.

INTERVISTATORE. Sta ammettendo che lei non è un laureato in nessuno dei campi specificamente scientifici da lei trattati nel libro?

MONTORI: In senso di riconoscimento ufficiale, no, non sono un laureato o un accademico studioso riconosciuto, soprattutto a causa dei miei limitati mezzi economici. Non vorrei però, che questa mia sincera risposta sia travisata col fine di sminuirne la serietà e i risultati raggiunti dalla ricerca stessa. Considero perciò il risultato del lavoro esposto nel libro come una sorta ipotesi ma che sia confermabile in “Tesi” per lo specifico tema trattato. Leggendo il libro e il suo “Compendio” con intento di comprendere ciò che sia vero, se ne evince tutta la serietà e competenza con la quale tale ricerca sia stata condotta, seppure in modo “indipendente” e autonomo.

INTERVISTATORE. Nella sua ricerca esposta nel libro, è stato aiutato da qualcuno, da qualche esperto? Si è consultato con loro?

MONTORI: Direttamente no, il sottoscritto non ne ha mai avuti i mezzi. Non sono stato aiutato da nessuno, in senso di persona fisica. Ho però fatto mio il saggio comportamento di Newton che disse: “Se ho visto lontano, è perché sono salito sulle spalle dei giganti”. In tal senso, sono grato ai ricercatori come A. Sachs, Herman Hunger, Neugebauer, e ad altri, per il VAT 4956, oltre a tutti gli studiosi che hanno faticosamente riconosciuto i caratteri cuneiformi traslatandoli e traducendoli oggi in modo abbastanza ben definito anche per me. Devo inoltre ringraziare tutti gli storici che in passato, e oggigiorno, riportarono fedelmente gli eventi occorsi e soprattutto, devo ringraziare la stessa Bibbia. I tentativi di potermi consultare con qualche emerito studioso, che ho fatto, non hanno portato risultati: forse, proprio le la mia poca rappresentanza accademica e o per i miei limitati mezzi.

INTERVISTATORE. Sta dicendo quindi di essere sufficientemente competente in senso scientifico per affrontare i difficili argomenti trattati nel suo libro?

MONTORI: A giudicare la mia competenza, saranno appunto competenti persone nei rispettivi rami scientifici esaminati. Sin da ragazzo io ho sempre accresciuto, seppure in modo auto didattico, approfondite conoscenze generali scientifiche. Coloro che conoscono astronomia, archeologia, fisica, storia e altre discipline scientifiche, leggendo il libro, possono rendersi conto personalmente della mia generica ma seria preparazione per gli aspetti scientifici esaminati; non mi ritengo quindi uno sprovveduto, anche se nel campo di “scrittore”, ammetto le mie forti lacune, per le quali chiedo qui comprensione ai lettori. Importante, per me, resta che sia scientificamente e storicamente vero ciò che è il risultato finale della ricerca, quale che ne sia l’aspetto.

INTERVISTATORE. Si rende conto che con il suo libro, di fatto, contesta il lavoro di accreditati, stimati e competenti studiosi accademici e cattedratici? Con quale autorità ritiene di poterli contestare “tutti”?

MONTORI: Non penso per nulla di considerarmi superiore a tali eminenti studiosi o ai loro pari. Semmai potrei considerare un onore quello di lustrare le loro scarpe! L’autorità con la quale nel libro è messa in “discussione” l’attuale datazione, da loro unanimemente attribuita, non è mia. Una tale autorità viene dalla più elevata fonte che io conosca. A “contestare” o a mettere seriamente in “discussione” la datazione ora attribuita a quel periodo Neo-Babilonese, nella specifica assegnazione dei tempi dei loro regni, per re babilonesi come Nabopolassar, Nabucodonosor II e di Evil-Merodac, relativamente alla distruzione di Gerusalemme e del suo Tempio in quell’antico intervallo, è addirittura “La Ragione [storica] della Bibbia”. Di fatto, anche se molti studiosi e persone comuni non siano d’accordo, la Bibbia è stata per me la “fonte” più fidata e autorevole; anche in questo specifico ma controverso campo di ricerca storica. Non cerco di “avere ragione io”; io, cerco solo la “verità”.

INTERVISTATORE. Può spiegare il problema delle diverse date?

MONTORI: Nel periodo detto “Neo-Babilonese” o fra gli anni 669bc e 539/523bc da me esaminati, documentate assegnazioni di anni di regno per i re Nabopolassar e Nabucodonosor II, ora attribuite fra gli anni 625bc e 562bc, sono messe in discussione dalle informazioni storiche della Bibbia che, diversamente, le suggerisce come da collocarsi fra gli anni 645bc e 582bc. In breve, le datazioni storiche attuali per quei due specifici regni, sarebbero state tramandate e adesso accreditate con venti anni più avanti nel tempo, rispetto a quelle che da oltre due millenni sono state indicate e registrate dalle informazioni storiche inerenti al babilonese re Nabucodonosor II riferito nella Bibbia. A complicare le cose, alcuni reperti archeo-astronomici, come la Lbat *1420, per una complessa circostanza di similitudini spiegate nel libro, sono essi stessi stati datati con tempi non propriamente corrispondenti agli eventi che occorsero riguardo a quei regni. La bibbia identifica, queste incongruenze storiche.

INTERVISTATORE. Sta dicendo che gli storici e archeologi di oggi abbiano sbagliato le date, anche se esse sono il risultato di accurati esami di reperti archeologici e storici che, come tali, sono indiscutibili?

MONTORI: Sì, e no! Nel libro tento o cerco di spiegare proprio questo problema. In senso “documentale e archeologico”, il team degli addetti ai lavori, attenendosi giustamente alle documentazioni storiche e archeologiche in loro possesso, “dal punto di vista professionale”, è giunto obbligatoriamente e [in modo apparente] correttamente, a una datazione che è spostata di venti anni in avanti. Le informazioni storiche della Bibbia, invece, additando o evidenziano un errore di datazione appunto di venti anni. Svelano, che “anticamente” alcuni reperti archeologici non riportarono fedelmente quello che era l’anno del re in quello specifico momento del suo regno. Anche gli storici antichi (Tolomeo, Beroso e atri), a causa di tali informazioni anticamente alterate in quegli stessi reperti che sono poi giunti fino a noi oggi, dovettero catalogare e pervenire a cronologie storiche che, di fatto, furono documentalmente spostate di venti anni [di regno] in avanti, rispetto alle loro effettive occorrenze vissute, ed essendo state falsate, sono così giunte oggi all’attenzione degli studiosi come “originali”.

INTERVISTATORE. Che cosa comporta questo spostamento di date antiche per i nostri giorni?

MONTORI: In senso di vita vissuta, non comporterebbe o non creerebbe nessun problema. Gli eventi storici si sono susseguiti fino ai nostri giorni. In senso storico, invece, quei venti anni in avanti daterebbero a un tempo errato un evento che è importante per i moderni cristiani, come pure per un popolo antico e tuttora vivente che sia quello degli Ebrei. Quelle alterate informazioni antiche, come risultato, tenderebbero a rendere poco credibile o non affidabile la stessa storia narrata nella Bibbia “se” fossero dimostrate incontestabilmente vere (non mi riferisco a “originali”, ma a “vere”). Entra in gioco anche il concetto di “profezia”, che riguarda eventi preannunciati che si siano adempiuti o che debbano ancora avvenire. Questo rende, purtroppo, in senso scientifico, facilmente trascurabile per molti, suddetto errore; anche se “restano” le evidenti incongruenze storiche. Chi ama la verità, seppure sia cosa difficile, la ricerca in tutto il suo splendore.

INTERVISTATORE. Di che cosa si tratta?

MONTORI: Si tratta dell’evento storico della prima distruzione inerente a Gerusalemme. La storia attuale colloca ufficialmente tal evento come essere occorso durante l’anno secolare 587bc, e durante il diciottesimo anno del regno di Nabucodonosor II su Babilonia. La storia biblica, invece, riferendo i settanta anni di esilio del popolo giudaico in Babilonia, fino al 537bc (o poco dopo l’editto di Ciro II) ne suggerisce, per lo stesso evento, una posizione iniziale e finale agli anni secolari 607-537 a.E.V. (a.C. o “b.C.”) e comunque, sempre contando i suddetti settanta anni dal [o al] diciottesimo del regno di Nabucodonosor II su Babilonia, ma durante il 607bc. L’attuale archeologia storica stima al 587bc suddetto 18° anno, mentre la storia biblica ne indica al 607 avanti Cristo quel suo stesso diciottesimo anno di regno su Babilonia. Sono i 20 anni ordinali o di regno di differenza (secondo il conteggio babilonico dei regni), che sono qui messi in discussione (dalla bibbia), e che io ho cercato di dipanare.

INTERVISTATORE. Il Diario astronomico VAT 4956, è oggi unanimemente stimato come essere stato osservato durante il trentasettesimo anno di Nabucodonosor e valutato per l’anno secolare del 568/567bc. Come mai lei, nel libro, lo attribuisce come osservato durante l’anno secolare 587/586 a.E.V e durante il trentottesimo anno di Nabucodonosor II?

MONTORI: Come già detto, la Bibbia identifica un alterato spostamento di venti anni in avanti dei regni che sono ora accreditati a quei due re (Nabopolassar e Nabucodonosor). Pertanto la “La Ragione della Bibbia” mi ha suggerito di verificare astronomicamente lo stesso cielo che fu descritto in quel diario; ma anche, di verificalo o reinterpretarlo, dove occorresse, nel contesto del secolare 587bc e trentottesimo anno del regno di Nabucodonosor II. Se il diciottesimo anno del re (secondo la Bibbia) era il 607bc, venti anni di regno dopo, si era al trentottesimo anno del re e non al suo trentasettesimo anno. In tal senso, “anche” il VAT 4956, come “diario astronomico” ordinato da quel re, sarebbe stato da stimarsi a “venti anni [di regno] dopo”; e non a 19 anni [solari] dopo, com’è attualmente stimato. Il diario fu ordinato nel 37°anno di regno del re, e la sua “osservazione”, essendo un fatto astronomico, dista 20 anni “solari [ovvero interi, o finiti]”, che si contano dal [vero] 17° anno [iniziato nel 608bc] del re, e portano “l’osservazione” del cielo astronomico a partire dal primo mese, Nisannu del suo nuovo 38° anno.

INTERVISTATORE. Nel VAT 4956 è stato letto da tutti un valore di 37 (trentasette) quale anno del re registrato. Perché nel libro lei afferma che sia, invece, da leggersi un 38 (trentottesimo) anno?

MONTORI: Nel libro ne sono spiegati i vari motivi. Una traccia anomala nel valore unitario 7/8 segnato (e inciso nel reperto) per l’anno del re, presente nel primo rigo Obverse del reperto, ne giustifica la mia verifica anche per l’anno 38esimo del re. L’eclisse totale di Luna che ci fu il 4/5 Luglio 587bc, occorse 177 giorni (pari a precisi sei mesi lunari) dopo di quella dell’8 gennaio 587bc. Il reperto che registra l’eclisse dell’8 gennaio 587bc (la Lbat *1420), la colloca però durante il quasi finito 17° (diciassettesimo) anno del regno di Nabucodonosor II. Eppure, l’eclisse totale di Luna occorsa il 4/5 luglio 587bc, visibile da Babilonia e registrata nel VAT 4956, alle righe 17/18 della parte frontale del reperto trova, per lo stesso 587bc, eccellenti corrispondenze astronomiche con le informazioni registrate nel reperto; ma solo quando, ovviamente, sia stato stimato per la sua vera data di osservazione che fu nel 587bc. Tutte le verifiche fatte nel merito sono ampiamente dimostrate e illustrate nel libro e nel suo Compendio. I loghi delle righe citati per quello stesso evento ma datato al 568bc o trentasettesimo anno del re, non avrebbero coerente senso astronomico nel caso della mancata osservazione dell’eclisse registrata nel reperto. Per la molta confusione accumulata, sia anticamente, sia nel secolo scorso, in merito a questo 37/38° anno di Nabucodonosor II, ho preparato anche un “Compendio” di una novantina di pagine che tratta “Il problema della cronologia babilonese”, nel quale sarà dipanato proprio il misterioso 37/38° anno, e di come esso sia stato accettato, suggerito o sia stato non compreso immediatamente. Il Compendio, è una specie di breve riassunto che dovrebbe fornire chiare prove che l’anno da esaminare era il 38°. Spero che la sua casa editrice lo accetti (e lo stampi*) come utile e pratico supporto per i lettori.
*l’editore che fece questa intervista, è deceduto in agosto del 2019; non ci sarà stampa per il “Compendio”.

INTERVISTATORE. Ci faccia capire. Lei vorrebbe dire che nello stesso anno 587bc ci furono due eclissi (totali) di Luna, visibili da Babilonia e distanti fra loro sei mesi lunari pari a 177 giorni?

MONTORI: Sì. Esse ci furono, e furono entrambe in quello stesso anno 587bc. Ciò significa che una delle due assegnazioni di anno per il regno del re, quella della Lbat *1420 o quella del VAT 4956, essendo occorsi i fenomeni astronomici nello stesso anno secolare, fu certamente indicata in uno dei reperti come errata o, più facilmente (la registrazione nella Lbat *1420), fu di proposito “alterata” anticamente da Adda-guppì, la regina madre di Nabonedo. Non mi risulta che possa essere stata similmente alterata di venti anni, la datazione di regno del re registrata nel VAT 4956. Se lo fosse stata, salterebbe “inevitabilmente” pure la datazione stimata ora al 568bc.

INTERVISTATORE. L’eclisse del 4 luglio riferita nel VAT 4956 però, è stata, da Neugebauer, da A. Sachs, da Hunter e da altri, attribuita come occorsa nell’anno 568bc ed è stato stimato che quella eclisse non fosse stata “visibile” da Babilonia. Come fa lei a dire che, invece, fu “totale” e che era a 177 giorni dopo a quella registrata nel diciassettesimo anno del re durante l’8 gennaio 587bc (come da Lbat *1420)?

MONTORI: Non ho detto “diciassettesimo” anno per le due eclissi; ma ho detto lo stesso anno (solare) 587bc. Inoltre, l’eclisse di Luna del 5 luglio 568bc “non fu visibile”. Non essendo “visibile”, oggi come allora, poteva essere solo stata calcolata, “interpretata” o desunta. Oggi, è stata valutata da Sachs e da Hunger al 568bc in base all’interpretazione di tracce dei cunei che, nel rigo 17 e 18 obverse [o frontale] del VAT 4956, sono solo parzialmente leggibili. Le informazioni leggibili, però, riferiscono una misurazione di 7 gradi e mezzo che non troverebbe buona corrispondenza astronomica nel diario con tal eclisse del 5 luglio, se il reperto venisse stimato per gli anni 568/567bc. Nel libro ne sono mostrate le diverse evidenze astronomiche probanti. 177 giorni dopo l’eclisse di 8 Gennaio 587bc ci fu, il giorno 4/5 Luglio, l’eclisse totale che in senso astronomico, non può essere negata. Possibili interpretazioni delle tracce che sono nelle righe Obverse 17 e 18 del reperto, protendono a un’osservazione di essa; ma solo se sia riferita al 587bc. L’eclisse di 8 gennaio del 587bc, che è segnata nella Lbat *1420 “È” quella che occorse 177 giorni (sei mesi lunari) prima di quella del 4/5 Luglio del 587bc. Ovvero, l’eclisse parziale di Gennaio ma del 568bc, che occorse solo 19 anni solari dopo di quella registrata nella Lbat *1420, non occorse prima di quella che si verificò il 4/5 Luglio del 587bc, registrata nel reperto astronomico VAT 4956 del 38° anno. L’eclisse di Gennaio 568bc [non repertata], occorse solo 19 anni dopo a quella di 8 gennaio del 587bc. Ma nella Lbat *1420, quella di 8 gennaio 587bc, che fu nel vero 37° anno del re (quasi finito), fu falsamente attribuita [da Adda-guppì], nel reperto, al 17° del re, o nel 588/587bc. Comprendo la confusione di questi distinguo; per questo ho dovuto scrivere un libro con oltre 650 pagine e pure un suo Compendio.

INTERVISTATORE. Non si riesce a capire questo fatto. Lei afferma che la data è precisa al 4/5 luglio per entrambe le eclissi stimate, sia durante il 587bc e sia durante il 568bc? Come mai?

MONTORI: Appunto a causa di quello che oggi chiamiamo “ciclo di Metone”. Ogni diciannove anni solari, il ciclo orbitale della Luna di 29,5 giorni torna in sincrono con quello annuale di 365,25 giorni della Terra intorno al Sole. Se il 1° gennaio del 1900 del secolo scorso ci fu la Luna nuova, anche il 1° gennaio del 1919 era con la Luna nuova. Per tale motivo i venti anni di regno, che sono contati dal loro inizio come “primo”, sono, di fatto, un tempo di diciannove anni solari. E poiché lo stesso 4 luglio del 587bc e del 568bc erano “in ciclo metonico fra loro”, la Luna era piena, e potevano essere generate eclissi con la Terra. Questa similitudine di giorno e di fase, nei diciannove anni, vale però solo per i cicli delle fasi lunari. Per le eclissi di Luna, entrano in gioco tempi che non sono metonici, essendo il loro ciclo di diciotto anni e undici giorni e non di diciannove anni. Per tale motivo, l’anno dell’eclisse del 568bc non poteva corrispondere similmente a quella che realmente occorse come visibile da Babilonia nel 587bc e che è quella poi descritta nel reperto astronomico VAT 4956.

INTERVISTATORE. Se sono settanta gli anni di esilio del biblico popolo giudaico, come mai Giuseppe Flavio riferisce che Gerusalemme restò desolata per cinquanta anni e non per settanta?

MONTORI: Lo spiego nel libro. Come ho detto sopra, la ricerca ha richiesto un esame esegetico e “investigativo” dei vari reporter storici del periodo. Inoltre, se si legge bene (o in modo esegetico) il testo di Flavio, si riscontrerà che in quella citazione lo storico si riferiva al tempo che intanto era [già] passato per Gerusalemme, da quando fu distrutta, al momento da lui riferito (50 anni) che erano intanto passati, in attesa (20 anni dopo), che i “reali di Persia” o regnanti riferiti nella situazione storica e cronologica che lo storico stava esponendo, arrivassero a conquistare Babilonia e liberare successivamente il popolo giudaico in esilio. In altri punti, lo stesso storico poi, confermò più volte in settanta anni l’intero periodo di esilio del popolo giudaico; dalla sua deportazione nell’anno [607bc], alla sua liberazione e relativo ritorno in Gerusalemme [nel 537bc]. La richiesta che alcuni residenti in Media fecero al re Dario il Persiano, circa 20 anni dopo il 537bc, era in relazione al “digiuno in ricordo” di Gerusalemme distrutta nel 607bc, che essi “stavano continuando a celebrare” [o a commemorare] anche dopo l’editto di Ciro il Grande che li aveva liberati. Chi applica questo fatto del 517bc, associandolo come suo inizio, a settanta anni dopo il 587bc come distruzione di Gerusalemme, compie un evidente errore.

INTERVISTATORE. Come ha scoperto che i regni di Nabopolassar e di Nabucodonosor, furono registrati in modo alterato, essendo stati spostati di venti anni in avanti i loro “originali” tempi di regno, come dice lei, da “Adda-guppì”?

MONTORI: A scoprirlo è stata “La Ragione della Bibbia”. La data dell’anno 560 a.E.V, è oggi da tutti accettata come l’anno della morte di Evil-Merodac, il figlio di Nabucodonosor II. Quest’anno, 560bc, è importante giacché concorda pure con i tempi storici narrati nella Bibbia, divenendo un punto d’incontro importante. In breve. Oggi è accreditato in marzo/aprile del secolare 597bc l’inizio dell’ottavo anno del regno per Nabucodonosor II. La storia biblica riferisce che Ioiachin fu reso esiliato durante tale inizio dell’ottavo anno del re. Nel trentasettesimo anno, il dodicesimo mese, il venticinquesimo giorno di quel dodicesimo mese [o nel quasi finito 38° anno di prigionia], Evil-Merodac divenne re (ufficiale, o riconosciuto con festa di Akitu) su Babilonia, e nel ventisettesimo giorno di quel mese, o da quando Ioiachin re di Giuda giunse in esilio a Babilonia egli, Ioiachin, fu poi posto alla corte del Re, in quell’anno; [o in aprile del 579bc]. Questi eventi furono appunto quando il figlio di Nabucodonosor II “divenne re di Babilonia” per 20 anni. Trentasettesimo anno, più undicesimo mese e venticinquesimo giorno, sono in pratica “38” anni interi o quasi finiti; tre giorni dopo, sarebbe iniziato un 39° anno [dopo aprile del 578bc]. Da aprile del 597bc (ottavo anno di Nabucodonosor ora accreditato), andando avanti nel tempo di 38 anni quasi interi, essi finirebbero con il marzo/aprile del secolare 559bc. Per la cronologia in questo momento ufficialmente accreditata, il “re” Evil-Merodac sarebbe morto nel suo secondo anno (560bc) di regno (verso agosto). Non poteva divenire “Re” per due anni nel 559bc perché: Morì [nel 560bc], o circa otto mesi prima dei 2 anni del suo regno, che sono ora accreditati come finiti nel 560bc. La “Ragione” della Bibbia smaschera quindi come erronea, falsa, e alterata anticamente, l’attuale assegnazione di quei soli due anni registrati da Adda-guppì come fossero stati “regnati” da Evil-Merodac, o fra il 562bc e il 560bc, poiché i 37 anni di Ioiachin (e 11 mesi e 25/27 giorni) com’è adesso accreditato, sarebbero terminati solo nell’aprile del 559bc, e quindi solo dopo la sua morte occorsa in agosto del precedente anno 560bc. Nella vera cronologia, il re Evil-Merodac, per circa due anni (o 582/580bc) non fu ancora riconosciuto dai babilonesi come re su di loro dopo la [vera] morte di Nabucodonosor che fu nel 582bc. Da aprile del 579bc alla sua morte nel 560bc, egli [Evil-Merodac], di fatto, regnò per i 20 anni che Adda-guppì poi cancellò riguardo alla storia [cronologica] del suo regno.

INTERVISTATORE. Questo periodo o discordanza allora, dovrebbe valere anche per la datazione indicata dalla storia della Bibbia; non le pare?

MONTORI: No. Ho riferito che “l’anno 560bc” concorda con la storia biblica e pure con quella (archeologica) documentale e accademica oggi riconosciuta. La Bibbia colloca lo stesso evento (ora attribuito per il secolare 597bc come ottavo anno di Nabucodonosor II), al diverso e “vero” anno 617bc. Lo stesso tempo di esilio in Babilonia per il re Ioiachin (trentotto anni quasi completi, poiché dopo cinque/tre giorni iniziava un trentanovesimo anno), conduce, al suo scadere, da aprile del 617bc più trentasette anni undici mesi e 25/27 giorni, ad aprile 579bc; appunto quando Evil-Merodac divenne “Re, (ufficiale, riconosciuto con Akitu)”, su Babilonia. Il “ventesimo [vero] anno” (ordinale) del re Evil-Merodac quindi, iniziò nella primavera del 560bc. Circa 4 mesi dopo il suo iniziato ventesimo anno, il re Evil-Merodac fu ucciso da Neriglissar durante un colpo di stato. Il primo anno di regno di Neriglissar, infatti, è oggi accreditato dal marzo/aprile del 559bc. La Bibbia identifica quindi venti anni di regno ufficialmente regnati da Evil-Merodac, e anche identifica come non regnati (o senza “Akitu”) i due anni ora accreditati come regnati a Evil-Merodac [ma così registrati solo da Adda-guppì]; anni che, realmente, furono una “reggenza”, NK sta per non regnati, provvisori, dopo la morte di Nabucodonosor II.

INTERVISTATORE. Risulta, però, che lo stesso Giuseppe Flavio, Beroso e altri, registrino per tale re Evil-Merodac solo due anni di regno. Come lo spiega?

MONTORI: Lo spiego ampiamente nel libro. Devo far presente però, che Giuseppe Flavio non cita mai come suoi (o da lui documentati), gli “storici” due anni di regno, bensì egli solo “riportò” gli anni che lo storico Beroso registrava per tale re. Fu Giuseppe Flavio, infatti, che accennò in diciotto anni la durata del regno di Evil-Merodac, forse, appunto escludendo suddetti 2 anni dai totali veri 20 anni, o tenendo conto dei 2 appena riferiti come “fonte” di Beroso che lui stesso aveva appena citato; (un’altra fonte storica riferisce di sedici anni per quel re). Durante i due anni registrati come regnati da Adda-guppì, il figlio di Nabucodonosor II era solo in funzione di erede reggente in ascesa ma non era stato ancora stato riconosciuto in modo ufficiale (o con Akitu) dai babilonesi come “Re” su di loro. Tolomeo riferisce altre due situazioni di regnanti che non erano riconosciuti dai Babilonese quali re su di loro, e riferisce quei periodi come “senza un regno su Babilonia” (Kingless, che io abbrevio in “NK”) anche se, di fatto, potevano essere sotto un dominio di regnanti assiri. Infatti, in senso “documentale” vero e proprio, potrei far presente che fu solo “Adda-guppì” quella che registrò in due soli anni il regno di Evil-Merodac, come essa stessa riferisce nel suo testamentario resoconto che è nel Nabonedo H1, B. Gli altri storici, solo “riportano” l’informazione che, da quanto io ho compreso, si trova solo in tale reperto, come “fonte” diretta.

INTERVISTATORE. Se gli storici antichi riferiscono in soli due anni il regno del figlio di Nabucodonosor, allora che cosa successe in tali due anni?

MONTORI: Spiegarlo qui sarebbe difficile. Nel libro, suddetti due anni sono identificati attraverso diversi punti di vista, sia astronomici, sia storici, sia archeologici e sia biblici. In breve, quei due anni “non furono regnati ufficialmente” da Evil-Merodac, benché di diritto egli fosse l’erede al trono. Mediante Nebuzaràdan, il capo dell’esercito e guardia del corpo di Nabucodonosor II, gli fu preservato questo suo diritto (non fu permesso un colpo di stato). Nel frattempo, la consuocera di Nabucodonosor, Adda-guppì, che era la madre di Nabonedo il cui figlio che aveva sposato Nitocri, (forse la figlia maggiore di Nabucodonosor II), ne stava impedendo, presso i babilonesi, il riconoscimento ufficiale di quel suo regno ereditario. Facilmente, essa tentava di inficiarne il regno mediante accuse che, per i babilonesi, potevano renderlo non idoneo a regnare su di loro. Evil-Merodac era noto come amico del prigioniero re giudeo Ioiachin, per esempio. Quei due anni (ascesa) vanno già da prima dell’estate del [vero] 582bc [il re forse era gravemente malato], e fino a dopo l’effettiva morte Nabucodonosor II. Divenendo poi come erede in ascesa fino alla successiva primavera del 579bc, o fino a che fallì il tentativo di Adda-guppì di impedirne il regno, o fino a quando, evidentemente, a Evil-Merodac fu riconosciuto il diritto ereditario a regnare su Babilonia dagli stessi babilonesi. Diritto ereditario che poi essi gli confermarono ufficialmente (accessione) con la consueta festa l’Akitu nell’aprile 579bc, appunto quando Ioiachin stava finendo i 38 anni [completi o solari] di esilio.

INTERVISTATORE. Allora per ventidue anni Evil-Merodac fu re?

MONTORI: No. Regnò per venti anni ufficiali (o da aprile del 579bc ad agosto del 560bc). I due anni iniziali (riferiti dagli storici dell’epoca come regnati), di fatto, furono solo di “Ascesa” o di potere “militare”, ereditario, che fu garantito dal fedele Nebuzaràdan. Fu “solo” Adda-guppì che, quando nell’anno 555bc suo figlio divenne re su Babilonia, li registrò poi nel suo testamento in soli due anni e come se Evil-Merodac li avesse effettivamente regnati “ufficialmente”. La falsa “dichiarazione documentale” dei soli due anni di regno effettivo, fu “originariamente” solo di Adda-guppì. Purtroppo, tale dichiarazione mendace, fu successivamente e storicamente riporta da tutti, e per successivi riferimenti, fu resa come documentalmente valida (o ritenuta veritiera).

INTERVISTATORE. Come fa lei, a esserne sicuro di una tale falsificazione, giacché molti reperti antichi registrano tutti nello stesso modo (spostato di venti anni) i rispettivi tempi di regno di tali re?

MONTORI: Certamente non fu Adda-guppì a riferire le alterazioni che furono fatte. Nel libro sono spiegate tutte le possibili manipolazioni antiche, che essa stessa fece. Deve sapere che, dopo il vero 632bc, quando Ninive fu distrutta dai babilonesi da parte degli eserciti congiunti dei Medi sotto Ciassare I (il figlio di Fraorte II) e dei Babilonesi sotto Nabopolassar il quale era al suo quattordicesimo, di anni di regno, le migliaia di reperti in argilla che erano stati conservati nella biblioteca di Ninive da parte di Assurbanipal, furono ora disponibili anche per i babilonesi. Quando suo figlio Nabonedo, nel 555bc divenne re su Babilonia, sua madre Adda-guppì poté fare ciò che voleva di tali reperti storici del periodo. Circondandosi di saggi e scribi del periodo, desiderando depennare dalla storia il ventennale regno di Evil-Merodac, da lei fortemente odiato, essa non esitò a distruggere, selezionandoli con il loro aiuto, i molti reperti che erano riferiti a Evil-Merodac e ad alterare di conseguenza l’assegnazione degli anni regnati per i precedenti re Nabopolassar e Nabucodonosor II. Essa, Adda-guppì, non esitò a far distruggere gli originali reperti compromettenti, e a farli riscrivere (copiandoli), ma spostando di venti anni in avanti, solo l’anno [iniziale] di regno del re. In tal modo, un 38° anno del re (o 587bc) sarebbe diventato un [18°] anno (sempre nello stesso 587bc), per tutti quei reperti importanti che essa decise di conservare, essendo però obbligata a mantenere i due anni di reggenza, come prova di una discendenza regale con Nabucodonosor, che sarebbe stata diversamente interrotta a discapito di suo figlio Nabonedo che era assiro.

INTERVISTATORE. Adda-guppì, non poteva semplicemente distruggere tutti i reperti inerenti a Evil-Merodac per cancellarlo del tutto dalla registrazione storica del periodo?

MONTORI: Poteva, ma non le conveniva. Come ho già accennato, suo figlio Nabonedo era di origine Assire, e non era un babilonese o un Caldeo. Gli assiri erano malvisti dai babilonesi. Per far accettare ai babilonesi come re su di loro un Assiro come Nabonedo, Adda-guppì dovette lasciare una testimonianza storica che legava in una parentela matrimoniale il diritto di successione al regno su Babilonia per suo figlio, il quale aveva da qualche anno sposato Nitocri, la sorella di Evil-Merodac, e figlia di Nabucodonosor II stesso. Per tale motivo, anche se con riluttanza, Adda-guppì dovette lasciare registrati i due anni, non regnati, di Evil-Merodac come se fosse stato un effettivo re di Babilonia. Durante quei due anni, non essendo ancora effettivo re su Babilonia, non erano state registrate per Evil-Merodac sue gesta storiche che dovessero essere necessariamente documentate e, in tal modo, sarebbe stato “re” solo cronologicamente, o sulla “carta”, e come [alterata] registrazione storica.

INTERVISTATORE. Se fosse vero che Adda-guppì fece una tale iconoclastica distruzione e manipolazione di documenti, cancellando venti anni di regno, non avrebbe evidenziato agli storici futuri un “vuoto storico” di regno su babilonia, appunto di venti anni?

MONTORI: Certamente. Essa però, anche se forse fu entro marzo del 555bc che aveva compiuto i suoi novantacinque anni di età, aveva anche buona memoria. Adda-guppì, ricordò bene che dopo la sua nascita nel 650bc, proprio quando morì il fratello di Assurbanipal Šamáš-šuma-ukin, dopo che ebbe regnato venti anni su Babilonia, il re Assiro pose a regnare sui babilonesi un suo figlio; Aššur-etillu-ili. Considerandolo sottoposto a lui, Assurbanipal lo nominò come “Kandalanu”, e come regnante per conto suo, mentre lui restava il re d’Assiria [e pure di Babilonia tramite suo figlio]; quindi era, di fatto, come una specie di viceré. Quel (vero) Kandalanu regnò (male) su Babilonia e solo per tre anni, fino a che fu ucciso durante rivolte sia assire e sia babilonesi scoppiate nell’estate di quell’anno 647bc; nel libro ne sono spiegati i motivi. Per un anno (da aprile 646bc a marzo/aprile 645bc), su Babilonia, non vi fu nessun re ufficialmente riconosciuto dai babilonesi, mentre Nabopolassar, un Caldeo, stava divenendo (o ascendendo) come futuro re per i Babilonesi già dal novembre del 646bc. Essi (i babilonesi) lo accettarono come re nella successiva primavera del [vero] 645bc. Assurbanipal, considerandosi “erede legittimo” del trono di Babilonia, si pretese comunque come re su Babilonia, e lo fece mantenendo tale pretesa usando lo stesso “titolo” regale del [vero] “Kandalanu” suo figlio. Nel libro lo identifico (Assurbanipal = Kandalanu) riportandolo preceduto da asterisco: “*Kandalanu”. Durante tale sua pretesa sin da estate 647bc, il re assiro (Assurbanipal) evidentemente obbligò in tal senso i suoi sudditi, a registrare ogni rapporto commerciale, amministrativo o documentale tenuto con i babilonesi come se fosse stato eseguito sotto il regno di “*Kandalanu”. Questo spiegherebbe in modo ragionevole la notevole mole di reperti trovati e che portano il suo titolo regale come Kandalanu ma che sono tutti (per quanto ne so) inerenti a transizioni commerciali, metereologiche o amministrative. Questa “pretesa” di Assurbanipal, fu storicamente portata avanti fino alla morte del re Assiro, che avvenne nel 628/627bc. In altre parole, dal 647/646bc al 628bc sono diciannove anni solari [pari a 20 anni ordinali] che furono in tal modo pretesi come regnati su Babilonia da Assurbanipal, ma usando il titolo regale di “*Kandalanu”. Contati cronologicamente suddetti regni, i diciannove anni solari corrispondono a venti anni ordinali o regolari (storici o ufficiali), di regno. Dopo la caduta di Ninive nel 632bc, regnò come reggente su Assiria, e per circa tre anni Aššur-uballit, un suo figlio, che regnò [essendo Assurbanipal stato fatto prigioniero da Nabopolassar dopo la caduta di Ninive] fino al 629bc, o fino a quando fu sconfitto dai Babilonesi. Poco tempo dopo moriva pure Assurbanipal (628bc). Quindi Aššur-uballit, fu il reggente mentre Assurbanipal era prigioniero di Nabopolassar. Dopo Aššur-uballit, solo gli Egiziani contendevano con Babilonia.

INTERVISTATORE. Sta dicendo che il Kandalanu registrato nel suo Almagesto da Tolomeo come re su Babilonia per ventidue anni fosse lo stesso Assurbanipal, il re d’Assiria?

MONTORI: Sì. Tolomeo però fece un poco di (comprensibile) confusione. Lo spostamento [cronologico] dei venti anni di regno in avanti per i re Nabopolassar e Nabucodonosor II, compiuto da Adda-guppì, era di diciannove anni solari che sono pari a venti di regno ordinario. Tolomeo ne registrò, per il *Kandalanu (alias Assurbanipal come re fittizio), ventidue di anni. La lista di Uruk, forse considerando un anno senza un re riconosciuto dai babilonesi, ne registrò, di anni, solo ventuno. Devo ricordare, fra l’altro, che Tolomeo nella sua cronologia babilonese ignorò del tutto i tre anni di Aššur-etillu-ili dichiarati, invece, da Adda-guppì, e pure ignorò l’anno senza regno [NK] registrato in un altro reperto archeologico; tutto l’intrigo che ne è seguito è in modo migliore spiegato nel libro, ora aggiornato a in versione parziale ma definitiva di fine del 2021.

INTERVISTATORE. Quindi afferma che pure la registrazione di Tolomeo per un re su Babilonia di nome Kandalanu sia errata, sia nel suo essere stato effettivamente re su Babilonia, e sia nel numero degli anni regnati?

MONTORI: Sì, se è riferita a quella di Tolomeo. Come già accennato, nel catalogare i re su Babilonia, egli ignorò del tutto i tre anni di Aššur-etillu-ili riferiti da Adda-guppì nel Nabonedo H1, B. Tolomeo inoltre, ignorò pure l’anno senza un re su Babilonia (“NK”, del 646/645bc). Questo tempo di tre anni di regno, Tolomeo, che era un astronomo lo conteggiò comunque, e lo accumunò al vuoto storico di diciannove anni solari causato dallo spostamento ventennale (ordinario) dei regni di Nabopolassar e di Nabucodonosor II. Ottenne quindi un totale di ventidue anni di regno che poteva (allora) attribuire solo a un regnante su Babilonia di nome *Kandalanu. Il [complesso] grafico a colori allegato al libro in omaggio da parte dell’editore, con le frecce nere, dovrebbe ben illustrare questo errore di Tolomeo. Nel Compendio, semplifico ulteriormente lo schema di tali alterate assegnazioni di regni, evidenziando come il 38° anno del VAT 4956 sia stato reso come un 37° anno, proprio dall’omissione della registrazione del NK del 646bc e, dopo aver inserito i 20 anni tolti a Evil-Merodac, Tolomeo “aggiusta” la cronologia con la sua specifica assegnazione nel 123 da Nabonassar che cadeva proprio sul così raggiunto 625bc; [Faccio presente, che è solo Tolomeo, colui che specifica un tempo riferibile al 625bc tale regno; appunto classificandolo al 123 da Nabonassar.].

INTERVISTATORE. Scusi, ma se furono spostate in avanti le registrazioni di anni di regno per Nabucodonosor II e per Nabopolassar, non avrebbero dovuto essere state spostate in avanti di venti anni anche quelle di Šamáš-šuma-ukin?

MONTORI: No. Fu Adda-guppì stessa a bloccare (volutamente) lo spostamento al ventesimo anno del regno di Assurbanipal, dichiarando che in tale anno essa nacque (vero 650bc). Avendo iniziato i loro regni, su Assiria per Assurbanipal e su Babilonia per Šamáš-šuma-ukin insieme, il regno del fratello di Assurbanipal non poteva essere cronologicamente spostato in avanti di venti anni rispetto a quello di suo fratello su Assiria. In tal modo, la scaltra madre di Nabonedo, riuscì a lasciare un “virtuale” vuoto storico di regno su Babilonia dopo il fratello di Assurbanipal; “vuoto storico”, che poteva essere riempito solo da un regnante (seppure fittizio) di nome “*Kandalanu”. Dopo la morte di Šamáš-šuma-ukin, su Babilonia, regnò [veramente] per tre anni il “vero e solo Kandalanu”; ovvero, Aššur-etillu-ili (nipote del fratello di Assurbanipal), che è poi lo stesso (vero) “KANDALANU” che troviamo oggi registrato al rigo 24 del BM 86379. Furbastramente, Adda-guppì, non accenna mai a un regnate col titolo di “Kandalanu”, sapendo che tale regnate fu odiato dai Babilonesi.


Continua a pagina 210 [SM=g10765] digilander.libero.it/monseppe/

Nel libro "La ragione delle profezie", che trovate al seguente link, con tutti i miei lavori ormai finiti, questi conti numerici sono evidenziati in modo più chiaro.
Se li considerate nel contesto di quanto sopra esaminato finora, si dovrebbe comprenderne la loro eccezionalità, che li associa spesso biblicamente ai nostri tempi attuali.

1drv.ms/u/s!Ah_6xOWtD1ejmDHG2nqx3055ERvG?e=P38o6d

[Modificato da monseppe2 20/06/2022 10:36]
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Ricercatore indipendente.
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La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
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